Dalmine, acciuffati altri ladri di elemosine

Un’insospettabile coppia ruba nel santuario, a Verdellino due giovani si portano via l'offertorio: individuati dai carabinieri

La chiesa di Sant'Ambrogio a Verdellino

La chiesa di Sant'Ambrogio a Verdellino

Dalmine (Bergamo), 18 marzo 2018 - Si presentavano come due parrocchiani fedeli, ma in realtà erano due ladri provetti, specializzati in furti di elemosine all’interno di chiese e di oratori della Lombardia. La loro attività è stata interrotta, al termine di una minuziosa indagine, dai carabinieri della caserma di Dalmine. È stata così denunciata a piede libero, per furto pluriaggravato, una insospettabile coppia brianzola, un uomo di 38 anni e una donna di 37 anni, già noti alle forze dell’ordine per precedenti colpi in chiese e parrocchie.

I due sono ritenuti i responsabili del furto che era stato compiuto alla fine dello scorso mese di febbraio, all’interno del santuario della Beata Vergine Maria Addolorata, in via Monte Santo 10, nella frazione Mariano al Brembo di Dalmine. In quell’occasione, secondo quanto accertato dagli investigatori dell’Arma, i malviventi, attraverso un metro retrattile munito di adesivo, avevano sottratto dalle elemosine alcune banconote. Grazie alle immagini dell’impianto di videosorveglianza presente nel luogo di culto, nonché a quelle dei dispositivi posti lunghe le vie cittadine, i militari sono riusciti a risalire alla coppia.

In un'operazione simile, ma distinta, i carabinieri di Zingonia hanno scoperto e denunciato a piede libero all’autorità giudiziaria, per furto pluriaggravato in concorso, due giovani di 21 e di 23 anni, che venerdì, stando alle accuse, avrebbero messo a segno un colpo nella parrocchia di Sant’Ambrogio di Verdellino: si sarebbero impossessati dell’elemosiniere che conteneva alcune monete, le offerte dei fedeli destinate alle attività dell’oratorio. Anche in questo caso, per risalire all’identità dei colpevoli, sono state decisive le riprese dell’impianto di videosorveglianza che era presente all’interno della chiesa, oltre ai riscontri compiuti dagli investigatori dell’Arma lungo l’area della parrocchia. La successiva perquisizione dell’abitazione dei due ragazzi, che si erano trasferiti da poco a vivere a Verdellino, ha consentito ai militari dell’Arma di rinvenire l’elemosiniere, che è già stato restituito al parroco del paese.

Gli investigatori avrebbero inoltre accertato responsabilità del solo ventitreenne per altri furti avvenuti all’interno dell’oratorio della parrocchia di Verdellino, colpi che sarebbero stati commessi lo scorso mese di febbraio e che sino a questo momento erano rimasti a carico di ignoti. La posizione dei due giovani, così come quella della coppia branzola, è ora al vaglio della magistratura bergamasca. Ancora una volta i carabinieri della compagnia di Treviglio hanno dato, in breve tempo, una tangibile risposta in termini di sicurezza nel territorio della Pianura Bergamasca, individuando i responsabili di furti a luoghi religiosi presi di mira anche grazie alla relativa inevitabile vulnerabilità, furti che avevano destato parecchio allarme sociale.