Rogo in ospedale a Bergamo, resta il mistero dell'incidente

Sistema antincendio e materiali superano il test, ma non chiariscono la tragedia dove ha perso la vita la giovane paziente

I vigili del fuoco escono dall’ospedale (De Pascale)

I vigili del fuoco escono dall’ospedale (De Pascale)

Bergamo, 28 agosto 2019 - La finestra è al terzo piano della torre 7 dell’ospedale Papa Giovanni XXIII. Qui si trova il reparto di psichiatria dove il 13 agosto si è sviluppato il rogo in cui ha perso la vita la 19enne Elena Casetto, ricoverata dall’8 agosto. Ieri mattina, a partire dalle 9, i vigili del fuoco del nucleo investigativo regionale insieme ai colleghi di Bergamo sono tornati al lavoro, in un’altra stanza, per riprodurre un incendio “controllato” che simulasse la condizioni di quel tragico evento. Insieme a loro, gli uomini della Squadra mobile e il consulente del pm Letizia Ruggeri, l’ingegnere Paolo Panzeri.  Si è trattato di un esperimento per capire i tempi e le modalità di propagazione del rogo in cui è morta la diciannovenne di Osio Sopra e chiarire i dubbi che ancora non sono stati sciolti. Il test è iniziato alle 11 ed è durato un paio di ore. Dalla finestra della stanza “gemella” al terzo piano è uscita una sottile nuvola di fumo, accompagnata da un lieve odore di bruciato, svanito nel giro di pochi istanti. Dai primi risultati del test - come è filtrato dalla procura - sarebbe emerso che il sistema di allarme antincendio è entrato in funzione regolarmente. E che il materiale su cui si sono concentrate le attenzioni dei vigili del fuoco e del consulente, vale a dire materasso e lenzuola, erano a norma. Ma allora, come si spiega che le fiamme si siano propagate facilmente, al punto da distruggere la stanza e danneggiare parte degli arredi? Secondo le indagini l’innesco è stato un accendino: tracce sono state trovate sul corpo della giovane paziente, che era sedata, contenuta al letto ed era stata controllata dopo aver fumato nell’apposita saletta. Altri aspetti, dagli impianti ai materiali utilizzati per le stanze, alla tempistica di propagazione del rogo, saranno approfonditi dal perito. Il fascicolo aperto dal pm è per omicidio colposo a carico di ignoti. Il corpo della 19enne si trova ancora nella camera mortuaria dell’ospedale per essere restituito ai familiari.