Il rischio siccità fa già tremare gli agricoltori

Il rischio concreto è che la siccità torni anche in questo 2023 a colpire forte le attività che già nel 2022 hanno sofferto la mancanza di acqua. Preoccupa gli agricoltori della Bergamasca la situazione climatica attuale: piove poco, non nevica e continua a fare decisamente troppo caldo per essere inverno. La criticità attuale è sottolineata da un’analisi di Coldiretti Bergamo su dati rilevati dall’Arpa al 25 dicembre scorso per quanto riguarda il totale attuale delle riserve idriche rispetto alla media del periodo 2006-2020: per il bacino del fiume Brembo hanno fatto segnare -33,6%, per il bacino del Serio -37%, mentre per il bacino dell’Oglio -45%."Dopo le difficoltà dello scorso anno - sottolinea Alberto Brivio, presidente di Coldiretti Bergamo -, che hanno messo in crisi le aziende agricole, si teme che anche nei prossimi mesi ci si trovi ad affrontare le difficoltà delle risorse idriche". "Le elevate temperature - spiega Renato Giavazzi, presidente di Confagricoltura Bergamo - sono sicuramente un problema da affrontare, ma quello che spaventa il mondo agricolo è la siccità. Il vero problema riguarda la scarsità di precipitazioni nevose. L’irrigazione, infatti, inizierà ad aprile-maggio e l’accumulo di neve in montagna, fondamentale per aumentare le riserve d’acqua dei bacini irrigui". Oltre agli agricoltori, anche gli allevatori delle valli bergamasche sono preoccupati della situazione. "La siccità - sottolinea Franco Locatelli, presidente dell’associazione manifestazioni agricole di Serina - ha causato la mancata produzione di foraggio nella scorsa stagione, che ha obbligato gli allevatori ad acquistare mais e fieno a prezzi altissimi, provocando contraccolpi ai bilanci aziendali". Michele Andreucci