Il nome di altri due deportati inseriti nelle strade della città

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S’allarga ulteriormente a Bergamo la mappa delle pietre di inciampo, quelle particolari targhe incorporate nel selciato della città, con un nome e la storia di quella persona. Il 27 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria, in città ne saranno posizionate altre due (un’altra, invece, verrà installata nei prossimi mesi), portando così in totale a 10 quelle già presenti nel capoluogo orobico: saranno dedicate a Giovanni D’Amico e Adolfo Barnaba, deportati perché oppositori politici, e lì uccisi nei lager (la terza sarà per Pilade Sonnino, di origini ebraiche e anch’egli oppositore politico, deportato e ucciso). Le nuove pietre d’inciampo saranno posizionate in piazza Rosate, via Moretti e via Moroni. Bergamo vivrà il Giorno della Memoria con un fitto calendario di appuntamenti: seminari, momenti teatrali, letture, proiezioni di film e cerimonie istituzionali. "L’obiettivo – spiega l’assessore alla Cultura del Comune di Bergamo, Nadia Ghisalberti – è riflettere su tragedie del passato". "Le pietre d’inciampo – sottolinea Leonardo Zanchi, presidente di Aned Bergamo, l’associazione degli ex deportati – sono dedicate a chi non è tornato dai lager".

Le cerimonie di venerdì si apriranno alle 8,45 in Rocca, con la deposizione delle corone di alloro alla lapide i degli ebrei bergamaschi deportati. Poi, la posa delle pietre d’inciampo: alle 9,30 in piazza Rosate quella dedicata a Giovanni D’Amico, morto a Mauthausen il 3 gennaio 1945; alle 11,10, al parco Pertini (ingresso via Moretti) quella in ricordo di Adolfo Barnaba, ucciso a Marchtrenk il 1 agosto 1944. Alla stazione la deposizione di una corona al binario 1. Alle 12,20 il raccoglimento a Palazzo Frizzoni. Michele Andreucci