Il ministro Bernini inaugura il nuovo anno accademico dell’Università

Bergamo, il rettore Cavalieri: "Il piano strategico punta su temi come la salute, stili di vita e nuove professionalità"

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Il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, è stata l’ospite d’onore dell’inaugurazione dell’anno accademico 2022-2023 dell’ateneo di Bergamo, cerimonia che si è tenuta ieri all’Accademia della Guardia di Finanza, sede del corso di laurea magistrale in “Giurisprudenza per allievi ufficiali“, nonchè simbolo di un rinnovato sodalizio tra le due istituzioni: nella vecchia sede dell’Accademia, in via Statuto, troveranno infatti spazio aule, alloggi e il nuovo centro sportivo universitario. "L’inaugurazione dell’anno accademico - ha sottolineato il rettore Sergio Cavalieri nella prolusione - è stata l’occasione per rafforzare la visione di un ateneo aperto, plurale e con una forte responsabilità pubblica e attiva nei confronti dei giovani, della società e del territorio. Visione che trova una sua declinazione negli obiettivi e traguardi esplicitati nel piano strategico i cui principi e linee di indirizzo guideranno la progettualità che metteremo in campo nei prossimi 5 anni. Nello specifico, 4 piattaforme tematiche su stili di vita, salute e benessere, patrimoni culturali e creativi, economie e società sostenibili, formazione e nuove professionalità costituiranno il denominatore comune di dialogo e confronto interdisciplinare dei nostri dipartimenti e centri di ateneo". Al centro della giornata la Lactio magistralis di Nicola Palmarini, direttore del Nika-Uk National Innovation Centre for Ageing, centro di ricerca voluto e finanziato dal governo britannico per lo sviluppo di soluzioni innovative dedicate al tema della longevità, con cui l’Università di Bergamo ha stretto un accordo di collaborazione ad ampio spettro che vedrà coinvolto l’ecosistema bergamasco dell’innovazione. "Stiamo imparando a conoscere il fenomeno - ha spiegato Palmarini - .Serve una riattribuzione di valore alla diversità e all’invecchiamento quali opportunità sociali, culturali, di business". Michele Andreucci