Il Comune eredita 6 milioni per dare una casa ai ciechi

Il sindaco Imeri ha dato il via all’iter per accettare il lascito dei coniugi Giuliani

Migration

di Amanzio Possenti

Quando, tempo fa, trapelò la notizia di una cospicua eredità lasciata al Comune di Treviglio da una coppia di anziani coniugi, l’annuncio fu accolto con viva e commossa partecipazione: trovare persone che destinano i loro beni alla pubblica amministrazione è un fatto raro e sorprende, anche per la rilevanza del lascito. Ben 6 milioni di euro, fra denaro liquido e proprietà, passati dai coniugi Giuliani e Caffetti, attraverso una Fondazione che porta il loro nome e ha deciso di consegnare al Comune il piccolo tesoro destinato a trasformarsi in progetto di solidarietà e aiuto a favore dei disabili. Carla Giuliani, nota come Carlotta, trevigliese, era la figlia di Achille, storico e benvoluto droghiere con negozio in via Roma, molto frequentato al tempo della seconda guerra mondiale e negli anni successivi e dove anche lei aveva lavorato accanto a mamma e papà. Dopo il matrimonio con Alberto Caffetti, cremasco, aveva aperto una attività commerciale nella zona fra via Roma e viale Partigiano.

Rimasta vedova nel 2012, aveva continuato a dedicarsi intensamente e con generosità verso il mondo dei disabili, soprattutto dei non vedenti ed era deceduta, a 88 anni, nel novembre 2019. Da quella data si è cominciato a parlare del lascito. L’acquisizione pratica della eredità però non è cosa semplice. Nellaseduta consiliare dell’altra sera il sindaco Juri Imeri, nel concentrare la sua attenzione sulle linee di mandato dei prossimi anni, ha sottolineato, tra i punti in programma, l’avvio dell’iter per la operatività della Fondazione Giuliani-Caffetti, nata per gestire appunto l’eredità lasciata generosamente al Comune.

Intanto è stato nominato il cda della Fondazione, ma ora sono necessari alcuni passaggi formali in Regione: si ipotizza che la Fondazione possa essere pienamente operativa entro 4 o 5 mesi. Poi sarà possibile avviare il progetto per la esecuzione della volontà testamentaria, ovvero la costruzione a Treviglio di un edificio destinato ad ospitare persone non vedenti o comunque disabili. A disposizione del lascito ci sono contanti, terreni e proprietà immobiliari. Alle prese con un’altra eredità da accettare c’è anche il vicino Comune di Fornovo San Giovanni, nominato erede di tutti beni dell’ex sindaco Carlo Nicoli.