Bergamo, i giocatori fumano spinelli: l'allenatore Igor Trocchia si dimette per punirli

L'addio e il messaggio ai suoi calciatori. Nel 2018 Trocchia era stato premiato da Mattarella per aver ritirato la sua squadra da una partita dopo insulti razzisti

Igor Trocchia

Igor Trocchia

Bergamo, 31 gennaio 2023 - Nel calcio dei soldi e dei risultati, prima di tutto, ci sono ancora mosche bianche, isolate, che mettono i principi e i valori prima di tutto. Anche di un incarico da allenatore: lasciato per lanciare un messaggio forte indirizzato ad alcuni suoi ragazzi, sorpresi a fumarsi uno spinello.

Succede in provincia di Bergamo, terra dove il lavoro e il sacrificio sono valori inculcati di padre in figlio fin da piccoli, succede con un personaggio che ha già dimostrato di cantare fuori dal coro. È Igor Trocchia, cavaliere della Repubblica insignito della prestigiosa onorificenza dal presidente Mattarella per un suo precedente gesto importante e significativo. Era il 2018, durante una partita della categoria Allievi, ragazzini adolescenti, volavano insulti razzisti verso un giocatore di colore del Pontisola, la squadra allenata da Trocchia, che chiese ai suoi calciatori di fermarsi e lasciare il campo. Accettarono tutti, tutti per uno verso il loro compagno insultato. Una scelta coraggiosa che ha regalato una breve notorietà a Trocchia: la nomina a Cavaliere al Quirinale, poi l’inserimento nella Hall of Fame del nostro pallone. Tanta roba per un allenatore da campetti.

Tornato in questi giorni a lanciare un messaggio forte, da allenatore sempre del Pontisola, stavolta in Prima Categoria: le dimissioni per mandare un segnale educativo alla squadra, dopo aver pescato alcuni ragazzi che si fumavano uno spinello dopo la cena natalizia. Un’altra scelta forte di un personaggio diverso, alternativo, sempre contro corrente, anche questa volta, perché nel suo calcio prima dei risultati vengono i messaggi ai giovani, viene la loro crescita, con i valori. Ragazzi, prima che giocatori.