Imprenditore ucciso in casa a Grumello del Monte: tutte le ipotesi restano aperte

Anselmo Campa non rispondeva al telefono, trovato in salotto dagli amici in una pozza di sangue. Ma la pista della rapina non convince

Anselmo Campa

Anselmo Campa

Grumello del Monte (Bergamo), 22 aprile 2022 - I suoi amici del bar del paese lo cercavano da martedì pomeriggio senza riuscire a contattarlo. Così verso le 21 dle giorno dopo, si sono presentati alla sua abitazione, un appartamento al secondo piano di una palazzina di via Nembrini 56 a Grumello del Monte, in provincia di Bergamo. E lo hanno trovato morto, riverso sul pavimento del soggiorno, in una pozza di sangue e con una ferita al capo. Immediato, a quel punto, l'allarme ai carabinieri. Anselmo Campa, 56 anni, imprenditore bergamasco originario del vicino comune di Castelli Calepio (era socio di una ditta di finiture in metallo, la Ttg, con sede a Cologne, nel Bresciano) è stato ammazzato in casa, probabilmente già martedì sera. Forse è stato colpito con delle martellate.  

L'abitazione è stata posta sotto sequestro dalla Procura di Bergamo, che ha aperto un fascicolo per omicidio aggravato, e i carabinieri di Bergamo hanno avviato le indagini per risalire all'assassino e chiarire le circostanze del delitto. Al momento tutte le ipotesi restano aperte, anche se gli inquirenti sembrano non escludere la pista dell'aggressione avvenuta al culmine di un "furto in casa finito male", come precisa una nota dell'Arma, in cui si evidenzia nel contempo anche che "allo stato non vi sono piste privilegiate da seguire e approfondire". L'indagine è coordinata dal sostituto procuratore Maria Esposito, che ha effettuato diversi sopralluoghi con i carabinieri all'appartamento teatro del delitto per effettuare alcuni rilievi e ricostruire l'accaduto. Nelle prossime ore gli uomini della Scientifica torneranno nell’abitazione.

Ma quella della rapina è una ipotesi che non convince chi conosceva Anselmo. Come gli amici del Circolo Arci di Grumello, in via Roma, a meno di un chilometro dall’abitazione della vittima. Anselmo, conosciuto in paese, abitava da solo dopo la separazione dalla seconda moglie, Sara, che abita nello stesso paese con le figlie di 13 e 21 anni. Alle spalle aveva un precedente matrimonio. Gli autori di quanto accaduto forse sapevano che l’imprenditore viveva da solo. E forse ne conoscevano i suoi spostamenti, gli orari, che erano abitudinari. Un movente passionale? Un regolamento di conti? Ipotesi al vaglio degli investigatori che non tralasciano nessuna pista. Forse dal racconto dei suoi amici, quelli con cui giocava a carte e che lo conoscevano bene, potrebbero arrivare altri spunti investigativi. La salma è stata composta nella camera mortuaria a disposizione dell’autorità per l’autopsia.