Tragedia nelle Gole del Raganello, l'ultimo saluto alla bergamasca Paola Romagnoli

Ieri i funerali della ricercatrice di 55 anni

I soccorritori al lavoro alle Gole del Raganello (Lapresse)

I soccorritori al lavoro alle Gole del Raganello (Lapresse)

Bergamo, 26 agosto 2018 - Ieri è stata la giornata del distacco, dell’ultimo saluto a Paola Romagnoli, la ricercatrice di 55 anni residente a Tolosa (Francia), una delle dieci vittime dell’alluvione che si è abbattuta nel parco del Pollino, in Calabria. Da due settimane era in vacanza con il marito e collega di lavoro, l’olandese Joost Van Meerwijk, rimasto ferito (i due si erano sposati nel febbraio del 1991. La coppia ha due figli ai quali sono stati dati nomi italiani, Giorgio e Nora) ma presente ieri alle esequie e in prima fila a portare la bara. Alle 15, alla parrocchia di San Paolo, si sono svolti i funerali della biologa, nel quartiere dove era cresciuta. «La vita della mia Paola è stata portata via dalla natura. Ricordate che se n’è andata in un ambiente favoloso in cui era felicissima. Lasciamo partire Paola in pace. Qui abbiamo scelto di lasciarla perché è il luogo in cui è cresciuta, mentre in Francia ha cresciuto i suoi bambini, formato i suoi studenti».

Così Joost Van Merrwijk ha voluto ricordare la moglie, compagna e collega. In prima fila nei banchi della chiesa oltre ai genitori della ricercatrice, appunto il marito, i due figli, il fratello Marco, gli amici e colleghi arrivati dall’Inghilterra, e dalla Francia che l’hanno voluta ricordare attraverso le passioni che più la contraddistinguevano. La figlia Nora ha ricordato la madre descrivendola «come una forza della natura». Nella sua omelia il parroco, don Alessandro Locatelli, ha voluto ricordare le radici di Paola. «Cercate tra i morti colui che è vivo. Paola ci ha riunito tutti qui oggi, a Bergamo, perché per quanto un albero possa diventare alto, le sue foglie cadendo ritornano alle radici. Via Broseta, via Carducci, erano le strade che lei percorreva in bici per raggiungere il liceo Sarpi in Città Alta. Era amante della vita e curiosa di tutto». Infine l’assessore comunale alle Politiche sociali di Bergamo, Maria Carolina Marchesi, ha voluto esprimere un suo pensiero: «La sua serenità, la sua energia è nata qui, a Bergamo, da dove è riuscita a intraprendere tante strade e le ha trasmesso la passione per la natura. Per la nostra città è un onore aver potuto percorrere con lei una parte della sua vita».