Gli inarrestabili Cerea: doppia stella a Shanghai

Il riconoscimento della Michelin al “Da Vittorio“ in terra cinese. Salgono a sette le “étoiles“ della mitica “Rossa“ tra Italia ed estero

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di Paolo Galliani

Disarmanti! O solo incredibili. In un mondo sulle barricate per una guerra con un nemico infido e invisibile, loro, i Cerea, riescono a stare in piedi. Meglio ancora: a crescere. Perfino ad arricchire il loro blasone con una nuova stella Michelin, aggiornando così il carnet complessivo a 7 “étoiles“ della mitica “Rossa“ tra Italia ed estero. La notizia è arrivata nella notte tra mercoledì e giovedì e la prima ad alzare la cornetta per fare "i complimenti ai ragazzi" è stata lei, mamma Bruna, colonna e collante della nota famiglia bergamasca: ha chiamato i 5 italiani del “Da Vittorio Shanghai“ che si era appena aggiudicato la seconda stella. Commossa. Come il figlio Chicco Cerea che a Brusaporto, alle porte di Bergamo, firma il locale tristellato assieme al fratello Bobo, svegliato all’alba dalla bella notizia: "Un’emozione. E mi fa piacere per la nostra squadra. Tutta gente che si era formata qui da noi e che ha saputo portare in Cina la nostra filosofia, i nostri valori e la nostra passione".

Con tanto di omaggio nominale. Per il bravo Stefano Bacchelli che dirige la brigata dell’insegna posizionata davanti ai grattacieli del quartiere finanziario di Shanghai, executive chef 33enne che si già messo in mostra in un altro ristorante bistellato dei Cerea, quello di St.Moritz. Per il restaurant manager Enrico Guarnieri, trentenne bergamasco premiato come “Migliore Emergente in Sala” nel 2018. E per i validissimi Francesco Bonvini (sous-chef), per Frederic Jaros (pastry chef) e per la front office manager Anna Rota. Senza contare il team locale del “Da Vittorio Shanghai“ guidato dal general manager Levi Fu. Festa grande. E non poteva che essere così per una famiglia che ha fatto la storia recente ma anche passata dell’alta ristorazione (primo posto assoluto per fatturato, davanti alle holding di Alajmo, Cannavacciuolo e Cracco), seppure in un anno Covid non facile per mamma Bruna e per i figli Chicco, Bobo, Rossella, Francesco e Barbara, segnato dall’azzeramento dei grandi eventi e dalla conseguente debacle della banchettistica che incide fortemente nel bilancio del Gruppo (attraverso il controllo al 51% della società ViCook). In realtà, i Cerea sembrano avere trovato l’antidoto alle congiunture degli ultimi anni. E ieri è arrivata la ciliegina: la seconda “étoile“ a Shanghai. Con un filosofia che è e resta la cifra dei Cerea: tanta vetrina è una meraviglia, ma senza perdere in semplicità, umanità e buon senso. Come dire: a guardare solo le stelle si rischia la cecità.