Gestori di slot machine diffamati? Beccalossi assolta dal giudice

La consigliera: "Era un attacc allo Stato che incassa il 10% sul gioco e specula sui deboli"

E’ soddisfatta Viviana Beccalossi: ha appena terminato l’udienza davanti al giudice di pace che l’ha assolta, dopo 5 anni, dall’accusa di diffamazione perché il fatto non sussiste. L’accusa aveva chiesto la condanna a una multa di 700 euro. "Ho vissuto questo percorso come un’occasione per mantenere alta l’attenzione sul problema del gioco d’azzardo e sono soddisfatta che sia stato riconosciuto il diritto di critica e la supremazia della politica". Viviana Beccalossi, ex vicepresidente della Regione Lombardia, oggi consigliere regionale, è accompagnata dal suo avvocato Guido Camera. A promuovere la causa, l’associazione Agge Sardegna con tre commercianti, parti civili. Tutto nasce quando la Beccalossi il 26 maggio 2016 a un incontro al Sociale in Città Alta promosso da Confcommercio pronuncia: "Come fa a chiamarsi imprenditore uno che arriva la mattina, mette la presa della corrente e sta lì ad aspettare i ciula che vanno a giocarsi i soldi? Non sono imprenditori, sono strozzini di Stato". Il suo avvocato ha insistito sul fatto che l’assessore avesse esercitato il diritto di critica previsto dalla Costituzione "su fatti veri di interesse pubblico". Beccalossi spiega che non c’era l’intenzione di offendere nessuno, che il suo era un attacco "a uno Stato che incassando dal gioco il 10% specula sulle fasce più deboli". E ringrazia il sindaco Giorgio Gori per avere applicato in modo stringente la legge regionale contro il gioco d’azzardo. F.D.