Sarnico, gatto preso a calci e lanciato

Indignazione e denuncia per il gesto di due 17enni

Il momento in cui il povero “Tiger” viene preso a calci e gettato dalla montagna che sovrasta Sarnico

Il momento in cui il povero “Tiger” viene preso a calci e gettato dalla montagna che sovrasta Sarnico

Sarnico (Bergamo), 13 aprile 2018 - «A Sarnico un gattino rosso di nome Tiger è stato seviziato e poi lanciato da un burrone. Agli abitanti del paese domandiamo di prendere una posizione, affinché fatti come questo non accadano più. A coloro che si sono resi responsabili di questa barbarie, invece, chiediamo di porre le loro scuse alla famiglia proprietaria dell’animale e all’intera popolazione, a prescindere dall’ìter giudiziario che avrà la loro vicenda, attualmente al vaglio delle forze dell’ordine, che hanno ricevuto una dettagliata denuncia su quanto accaduto». La dichiarazione arriva dal Fronte Animalista, che nelle scorse ore ha pubblicato sulla propria pagina Facebook le immagini del gatto mentre veniva preso a calci e durante il volo dalla rupe che si erge sopra l’abitato di Sarnico.

«I fatti – spiega il portavoce Roberto Serafin – sono avvenuti sul finire del mese di marzo, per motivi attualmente al vaglio delle Forze dell’ordine. Quando ne siamo venuti a conoscenza abbiamo deciso di comunicare quello che è accaduto con la speranza che non accada più e che venga fatta chiarezza su un episodio che a nostro parere è assolutamente inquietante. I responsabili sarebbero due 17enni che vivono a Sarnico e Foresto Sparso». Gli animalisti nelle prossime ore, in data e momento da stabilire, protesteranno contro l’uccisione del gatto, avvenuta sotto gli occhi di diversi adolescenti e filmata da qualcuno che poi si è pentito di quanto accaduto. «La nostra intenzione – spiega Serafin – è sensibilizzare la gente di Sarnico su quanto è successo, con la speranza che i loro rappresentanti prendano una posizione di netto distacco nei confronti di chi ha compiuto un gesto tanto orribile. Il nostro intento è pacifico, non vogliamo metterci contro la popolazione bensì fare capire che episodi del genere non devono assolutamente ripetersi. Del resto è noto che chi maltratta gli animali potrebbe un giorno non limitarsi a questo».