"Gamec, un museo resiliente" con al centro la sua comunità

Miglior realtà del 2020 per “Il Giornale dell’Arte“. E Comune e direzione. festeggiano il riconoscimento

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di Michele Andreucci

"La Gamec ha dimostrato di essere un museo resiliente e dalla progettazione innovativa. Ha ampliato il suo pubblico, ha fatto uscire l’arte contemporanea dalla nicchia in cui tende a essere relegata e quest’anno ha raggiunto risultati importanti, come il riconoscimento di Unesco per l’attività compiuta in tempo di Covid". Così l’assessore alla Cultura del Comune di Bergamo, Nadia Ghisalberti, commenta soddisfatta la notizia che la Gamec (Galleria d’arte moderna e contemporanea) è stata eletta da “Il Giornale dell’Arte” (il più autorevole giornale italiano dedicato al mondo dell’arte, un mensile che, insieme all’anglo-americano “The Art Newspaper”, al francese “Journal des Arts” e al greco “Ta Nea Tes Technis”, costituisce il più vasto network informativo del settore) miglior museo del 2020, soprattutto per le sue attività online e per la capacità, apprezzata da critica e pubblico, di essersi saputa reinventare in piena pandemia, ritagliandosi un ruolo sociale oltre che culturale.

Sottolinea il direttore della Gamec, Lorenzo Giusti: "Ci siamo sforzati di interpretare il nostro tempo e il contesto in cui ci troviamo. Un’idea di museo civico che mette al centro il rapporto con la comunità, che già avevamo prima dell’avvento della pandemia. Il Covid ci ha costretto ad accelerare, a lavorare sul web e sui canali digitali in parallelo con le sedi museali più tradizionali, intercettando in questo modo un’utenza più ampia".

In vetta alla lista delle iniziative intraprese dalla Gamec, secondo “Il Giornale dell’Arte”, c’è Radio Gamec: sessantasei puntate in diretta sul profilo Instagram del museo, che hanno scandito la vita di Bergamo durante la prima ondata della pandemia; incontri con musicisti, scrittori, artisti, scienziati, giornalisti che sono poi diventati un progetto dal vivo, con performance e incontri nel cortile della Gamec e successivamente un progetto itinerante, con uno studio mobile a bordo di un camper in viaggio sul territorio. Conclude Giusti: "Siamo felici di condividere questo riconoscimento con Bergamo e la sua comunità, primi destinatari del lavoro che abbiamo svolto sin dalle fasi iniziali dell’emergenza sanitaria".