Fornovo, flop per il referendum sull'eredità dell'ex sindaco: "Ora decidiamo noi"

Il sindaco è amareggiato: "A molti il paese non sta a cuore come dovrebbe"

Il municipio di Fornovo, nel riquadro l'ex sindaco Carlo Nicoli

Il municipio di Fornovo, nel riquadro l'ex sindaco Carlo Nicoli

Fornovo San Giovanni (Bergamo), 12 febbraio 2019 - La decisione di non decidere, ovvero di non presentarsi alle urne referendarie per esprimere il parere su come utilizzare i fondi del lascito ereditario dell’ex sindaco Nicoli ha lasciato tutti sorpresi. Il quorum per la validità del referendum era basso, il 33% degli aventi diritto al voto, e tuttavia non è bastato a consentire una risposta efficace: dei 2.400 elettori iscritti soltanto 596 sono affluiti alle urne dei tre seggi allestiti nell’aula consiliare. Così il referendum non ha avuto esito, poiché è stata toccata soltanto quota 23%. «Non è stata colta un’opportunità»: è il cruccio del sindaco Giancarlo Piana (lista ‘Insieme per Fornovo’) che dopo l’annuncio della votazione a vuoto ha detto: «Purtroppo la popolazione di Fornovo non si dimostra così affezionata al suo paese e al territorio come dovrebbe».

E' mancata una partecipazione adeguata che avrebbe permesso di coinvolgere l’intera comunità sull’uso di un lascito grande, due milioni e mezzo fra denaro contante, azioni, obbligazioni, quattro appartamenti e la villa padronale dove risiedeva il donatore, l’ex sindaco Nicoli morto a 85anni. A questo punto che cosa si farà? E’ il sindaco a dirlo: «Prendiamo atto del risultato; ora deciderà l’Amministrazione su come utilizzare l’eredità». 

Era stato il consiglio comunale a scegliere la via del referendum, per dare la parola direttamente ai cittadini per individuare con il voto quale dei quattro progetti proposti –su opere pubbliche da realizzare- fosse il più idoneo alle necessità locali. E concorrere insieme a costruire un domani comunitario anche di ringraziamento a ad un primo cittadino tanto generoso. L’ex sindaco Nicoli - due mandati tra il 1960 e il 1970 - ha lasciato una vera fortuna alla sua comunità alla quale era legato.

«Non sarà comunque ignorata l’opinione espressa da quanti sono andati a votare», ha precisato i sindaco. E’ stato il blocco B fra i quattro presenti sulla scheda ad ottenere il maggior numero di preferenze, 272: riguarda la riqualificazione della scuola attuale (elementari e medie) e le realizzazione di un centro socio culturale e padiglione residenziale per anziani nella villa padronale. Nell’ordine, hanno avuto voti 206 il blocco A (nuovo complesso scolastico), 84 il C (riqualificazione di piazza San Giovanni e costruzione di un nuovo viario interno) e 24 il D ( riqualificazione del parco comunale, palestra e campo sportivo). Rammaricato il consigliere Giandomenico Valimberti (lista “Nuova Fornovo”): «Resta un grande amaro in bocca». Che è il sentimento prevalente in paese, dopo la conoscenza dell’esito negativo del referendum.