Foppolo, l'ex sindaco condannato a 4 anni

Le accuse sono peculato e bancarotto per il caso "Brembo Ski"

Giuseppe Berera

Giuseppe Berera

Bergamo, 15 dicembre 2018 - Tra la sfilza di reati che la procura contesta a Giuseppe Berera ci sono il peculato, unito alla bancarotta, e per questo ieri l’ex sindaco di Foppolo è finito davanti al giudice Massimiliano Magliacani, in udienza preliminare. Per Berera (che ha il divieto di dimora a Bergamo e provincia), assistito dall’avvocato Enrico Pelillo, è arrivata la condanna a quattro anni e dieci mesi. Nello specifico, due anni e quattro mesi per il peculato e due anni e sei mesi per la bancarotta. Sono le prime condanne nei confronti della figura centrale nell’inchiesta sul fallimento di Brembo Super Ski.

Il pm Gianluigi Dettori, titolare del fascicolo della maxi inchiesta che ha coinvolto Foppolo, aveva chiesto l’unificazione di questo procedimento al filone principale. Il legale di Berera aveva chiesto la riqualificazione del reato di peculato in appropriazione indebita. Si tratta di una “costola” del filone principale. Secondo la Guardia di finanza, tra il 2010 e il 2011 Berera avrebbe sottratto dalle casse della Brembo Super Ski, di cui era amministratore, 55.740 euro, usati per finire di pagare le rate della sua villa chalet. È peculato, per il pm, perché l’ex sindaco da amministratore ha distratti e tenuto per sé i soldi della società pubblica degli impianti. Ma è anche bancarotta, dal momento che la Brembo Super Ski a febbraio 2017 è fallita e le presunte uscite illecite sono state occultate nella contabilità ufficiale.

Negli accertamenti, le fiamme gialle avevano ricostruito l’intricata operazione. Il 10 maggio 2010 Berera avrebbe distratto 14mila euro emettendo un assegno bancario a favore di uno studio legale associato di Bolzano, incaricato dai creditori di recuperare le somme dovute. Assegno emesso dalla filiale Intesa San Paolo di Olmo al Brembo. Il 22 luglio e il 30 agosto altri 20mila euro (partiti dalla filiale di Branzi del Credito Bergamasco) sempre a favore del medesimo studio legale. Poi, il 17 gennaio 2011, ulteriori 21mila euro con un assegno indirizzato alla Rubner Haus di Bolzano, che aveva avuto l’incarico di sistemare l’abitazione dell’ex sindaco di Foppolo. In questo caso il conto era stato acceso alla filiale Ubi di San Pellegrino Terme.