La sua auto era ferma nella corsia d’emergenza dell’autostrada A4, in direzione di Milano, all’altezza di Chiuduno. Erano da poco passate le 22 di lunedì. Era a piedi quando è stato travolto da un camion condotto da un quarantenne romeno e successivamente da altri diversi mezzi. Non c’è stato nulla da fare. Cosi ha perso la vita Roberto Poiatti (foto), 59 anni, nato a Darfo Boario ma residente a Trezzo sull’Adda. Era un ex maresciallo dei carabinieri che aveva lavorato anche alla caserma di via delle Valli, nella stazione di Bergamo principale. Da tempo si era congedato dall’Arma e aveva aperto una ditta individuale con alcuni dipendenti. Vista la direzione di marcia, non si può escludere che la vittima stesse facendo ritorno a casa.
La ricostruzione della dinamica della tragedia è stata affidata alla Polizia stradale di Bergamo, sul posto per i rilievi di legge. Fino a notte, per permettere agli operatori di poter operare in sicurezza, il tratto di autostrada è stato chiuso, con uscita obbligatoria a Grumello. Dalle prime informazioni si sa che l’automobilista in quel momento era da solo. Il primo a travolgerlo è stato un mezzo pesante, poi altri cinque o sei veicoli. Scattato l’allarme, la centrale operativa del 118 ha inviato sul posto due ambulanze e un’automedica. Ma quando il personale sanitario ha raggiunto il punto in cui si era verificata la tragedia, per l’automobilista non c’era nulla da fare: ai medici è rimasto che constatarne il decesso. Sotto choc l’austista del camion che dopo l’urto si è subito fermato. Tra le ipotesi, anche quella di un tragico gesto. Il pubblico ministero di turno ha subito disposto il sequestro dei mezzi coinvolti e ieri, dopo gli ulteriori accertamenti da parte degli investigatori, ha concesso il nulla osta per la restituzione della salma ai famigliari. F.D.