Curno e Gorlago, un piano anti-femminicidi

In prefettura il vertice congiunto stabilisce nuove linee preventive: troppi 21 casi negli ultimi 3 anni

Vertice in Prefettura a Bergamo

Vertice in Prefettura a Bergamo

Bergamo, 5 febbraio 2019 - Quello di Marisa, sabato sera a Curno, è solo l’ultimo femminicidio di una lunga serie. A sole due settimane da quello di Stefania a Gorlago. In tre anni nella Bergamasca ci sono stati 21 tra femminicidi compiuti o tentati. Numeri ieri al centro del vertice del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza in prefettura a Bergamo, cui è intervenuto il procuratore generale Pier Luigi Dell’Osso (a capo del distretto che comprende anche la provincia). «In due settimane due donne uccise, è il momento di dire basta – ha sottolineato Dell’Osso - anche perchè i numeri della provincia sono pesanti».

Quali le decisioni prese nel corso del vertice in via Tasso? «D’ora in avanti ci vorrà più collaborazione tra tutte le parti in causa per evitare queste tragedie. Anche a Bergamo cercheremo di adottare un modello che stiamo seguendo a Brescia. Mi riferisco in particolare alle stazioni dei carabinieri dei vari Comuni, che dovranno segnalare situazioni a rischio. O gli avvocati, quando trattano casi di separazione, o i sindaci, e gli abitanti, che in realtà piccole di solito si conoscono tutti tra di loro». Non solo segnalazioni, chi è in pericolo deve aver il coraggio di denunciare: «Chi denuncia una persona perchè si sente in pericolo deve poi essere tutelato in modo adeguato. Penso a chi denuncia il coniuge e poi è costretto a tornare a vivere sotto lo stesso tetto. Ecco, in casi simili la persona deve essere aiutata a trovare una struttura adeguata che la protegga».

Sul fronte indagini, domani alle 10 Ezzeddine Arjoun, il tunisino di 35 anni in carcere per l’ omicidio della ex moglie, Marisa Sartori, 25 anni, e il tentato omicidio della sorella Deborha, 23 anni (ieri si è svegliata da coma) sarà interrogato dal gip Lucia Graziosi per la convalida dell’arresto. Nel frattempo il difensore, avvocato Rocco Di Sogra ha chiesto di sottoporre il suo assistito agli esami tossicologici. Chiaro il motivo, accertare che il tunisino sabato abbia agito sotto l’effetto di droghe o di alcol. Per i risultati occorrerà attendere alcuni giorni. E giovedì al Papa Giovanni XXIII si svolgerà l’autopsia sul corpo di Marisa: l’esame dirà con quante coltellate è stata uccisa. Ieri sera nella parrocchia di Curno si è tenuto un momento di preghiera, e il giorno dei funerali sarà lutto cittadino.