Bergamo, 27 aprile 2018 - Il Comune di Bergamo parla alle scuole della città di educazione alla cittadinanza e i dirigenti scolastici si dimostrano propensi alla reintroduzione dell’ora di educazione civica. Un’ora alla settimana per trecento ore all’anno nell’attività curricolare è la proposta lanciata dall’amministrazione comunale ai nove stituti comprensivi di Bergamo, per far fronte a fenomeni di deterioramento della coesione sociale e di aggiramento delle regole del vivere civile. "C’è bisogno di educare i giovani al rispetto del prossimo seguendo quelle regole che stanno alla base della convivenza civile – racconta Zahara Daha, studentessa ventiquattrenne – L’educazione civica che studiavo alla scuola media si concentrava principalmente sull’apprendimento dell’Ordinamento italiano, ora è giusto che la reintroduzione di questa materia venga fatta in veste più moderna, per stare al passo con le problematiche attuali scatenate dai social, e legate ai fenomeni di bullismo e cyber bullismo, all’interno delle scuole".
Ed è proprio in questa direzione che, Aiga, l’Associazione italiana giovani avvocati di Bergamo, opera in collaborazione con l’Assessorato all’istruzione e alla Presidenza del Consiglio comunale, condividendo un progetto di educazione alla legalità, da un punto di vista legale. "Le regole vanno insegnate, non imposte – spiega il presidente di Aiga, Carlo Foglieni – Usciamo dagli studi legali per calarci nelle vesti sociali, entrando nelle scuole medie per insegnare agli studenti ad avere delle regole condivise, in termini di diritti e doveri". "Sarebbe bello che le scuole favorissero l’introduzione di crediti formativi in cittadinanza – dichiara Marta Savona, Consigliere nazionale Aiga – uno degli obiettivi della nostra collaborazione, è quello di creare una rete virtuosa coinvolgendo enti e associazioni del territorio, che lavorano nella medesima direzione, ovvero colmare il gap che esiste tra le informazioni in possesso dai ragazzi e le nozioni dei genitori (spesso meno informati dei propri figli), riguardanti i temi del bullismo e la conoscenza e il rispetto delle regole della convivenza civile". Il Comune di Bergamo, da tre anni a questa parte, ha messo a disposizione dei nove Plessi scolastici bergamaschi, la figura di consulente pedagogica, per 100 ore annue, a supporto dei team di docenti sui temi educativi.
"Condivido – afferma Alberto Ceresoli, 28 anni – Un’ora costruttiva di educazione alla cittadinanza per sensibilizzare i più giovani al rispetto delle regole, informandoli sulle conseguenze nelle quali, giuridicamente ci si può imbattere è fondamentale per una convivenza sana e costruttiva"."Con la reintroduzione dell’educazione alla cittadinanza, il messaggio che bisogna dare ai giovani, fin dai banchi di scuola, è che non sono solo le prese in giro e gli attacchi fisici o verbali sul web, da considerarsi forme di violenza, ma anche i piccoli scherzi fatti tra compagni sono forme di bullismo, che possono colpire tutti indistintamente", sostiene Michela Valli, 23 anni studentessa. Quello dell’amministrazione comunale di Bergamo è un ulteriore passo verso l’ampliamento del senso civico.