È morto Bosatelli, mister Gewiss

Bergamo, la città in lutto per la scomparsa del capitano d’industria che fondò un colosso dell’elettrotecnica

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di MIchele Andreucci

Lutto nel mondo imprenditoriale bergamasco. Nella notte tra lunedì e ieri, all’età di 88 anni, si è spento Domenico Bosatelli, fondatore e presidente fino al 2020 della multinazionale Gewiss, grande capitano d’industria, uno dei più coraggiosi e innovativi che Bergamo abbia mai conosciuto. Era malato da tempo. "Fissa l’obiettivo sopra l’ultima stella. Non la raggiungi ma ti guida", questo il motto che Bosatelli - che nel 1994 fu nominato Cavaliere del Lavoro - ha sempre seguito. La sua è la storia di un grande imprenditore. Lo dimostra l’incredibile impero realizzato partendo dal nulla, che è diventato una multinazionale di successo dal nome Gewiss: nata con l’avvento delle materie plastiche nel 1970, la Gewiss rappresenta un’eccellenza mondiale nel settore elettrotecnico che conta oltre 1.500 dipendenti, un fatturato annuo di circa 350 milioni di euro, siti industriali e filiali commerciali in Italia, Spagna, Francia, Portogallo, Germania, Inghilterra, Svizzera, Ungheria, Turchia, Romania, Belgio, Polonia, Egitto ed Emirati Arabi, Cina e Cile e agenzie e distributori in più di 100 Stati nel mondo.

Un’altra prova della capacità imprenditoriale di Domenico Bosatelli è l’avveniristico progetto Chorus Life, avviato nel 2016 e che presto darà il suo primo frutto: un nuovo quartiere per Bergamo, nell’area ex Ote, dove innovazione e sostenibilità saranno i capisaldi. Un’opera mastodontica, il suo ultimo regalo a una città e a una terra che Bosatelli ha sempre amato. Numerosi i riconoscimenti ricevuti negli anni. Nel 2021 aveva ricevuto dal Comune di Bergamo la Benemerenza Civica. Nel corso della sua carriera Bosatelli ha sviluppato oltre mille brevetti industriali. Nel 2019, nell’aula magna dell’Università di Bergamo, presentò la sua autobiografia, che in apertura recitava: "Ho percorso 5 milioni di chilometri in auto e ho compiuto 20 volte il giro del mondo". Bosatelli lascia la moglie Giovanna e i figli Fabio, Luca e Matteo. La camera ardente è stata allestita nell’abitazione di viale Vittorio Emanuele a Bergamo, che per tutta la giornata di ieri è stata visitata da numerosi colleghi e da esponenti delle istituzioni. "Bosatelli - ha sottolineato il sindaco Giorgio Gori - è stato un uomo che non ha soltanto vissuto un’epoca, ma che l’ha costruita. E con lui se ne va un pezzo di storia, di Bergamo e non solo".