Dopo le denunce ora il sostegno

Il comitato lancia la “Giornata del sollievo”. Una risposta ai danni alla psiche causati dal Covid

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di Michele Andreucci

L’impegno del comitato Noi Denunceremo - Verità e giustizia per le vittime di Covid-19, che raccoglie i familiari delle vittime del coronavirus, non si ferma e raddoppia. Dopo i Denuncia Day dei mesi scorsi davanti alla Procura di Bergamo, durante i quali l’associazione ha presentato alla magistratura centinaia di denunce, provenienti da tutta Italia, per chiedere che si faccia luce sulla gestione della pandemia e perchè si accertino eventuali errori, il comitato lancia ora una nuova iniziativa: una campagna di prevenzione, che prende il via oggi con la Giornata del sollievo, per far conoscere ai cittadini gli strumenti utili ad affrontare i disagi psichici conseguenti alla pandemia.

"Secondo quanto emerso al congresso nazionale di psichiatria tenutosi a Bormio – si legge in una nota del comitato – il 42% degli italiani rischia di ammalarsi di ansia post-traumatica, mentre il 30% dei contagiati presenta già i primi sintomi di disturbi da stress post-traumatico. Sarebbero in aumento del 30%, invece, anche i casi di disturbi del sonno e depressione, anche in forme gravi".

"Questi disagi – sottolinea il commercialista bergamasco Luca Fusco, vice presidente del comitato Noi Denunceremo – dimostra la grande mole di sofferenza latente nelle comunità di Bergamo e Brescia. Parecchie persone ci contattano regolarmente tramite il gruppo Facebook e testimoniano la situazione di malessere. Per questo abiomo deciso di far emergere un problema molto serio, ma ancora latente, sia per fornire strumenti pratici ed immediati alle persone, sia per sensibilizzare le istituzioni ad agire con interventi strutturali che possano andare a potenziare i centri di ascolto sul territorio, per esempio".

Precisa Gloria Volpato, psicoterapeuta fondatrice del Centro Divenire, centro di psicoterapia umanistica integrata di Bergamo: "Per fare una vera e propria valutazione degli effetti post-traumatici delle persone, occorreranno mesi perchè la psiche è lenta e soprattutto non è ancora nella fase post emergenziale. Lo stato di emergenza è ancora in atto e richiamato quotidianamente dai media con i numeri dei morti e dei contagiati. E’ fondamentale informare le persone su come riconoscere il disagio e quanto sia importante affrontare un’eventuale situazione di criticità emotiva senza fai da te e senza pensare di essere sbagliati".

"È altrettanto fondamentale – conclude Volpato – che le istituzioni si mobilitino per venire incontro a questo problema sin da subito. E’ necessario sensibilizzare l’uomo comune alla psicoterapia e fare in modo che il costo del disagio non ricada tutto sulle spalle del singolo".