Era la sera del 25 aprile 2019. Allo stadio Comunale era in programma la semifinale di Coppa Italia tra Atalanta e Fiorentina. Ma prima e dopo la partita si erano verificati incidenti. All’arrivo dei pullman dei tifosi fiorentini, era salita la tensione con gli ultrà atalantini, ma polizia e carabinieri avevano evitato che le tifoserie venissero allo scontro.
Nell’operazione di contenimento, ci furono una quindicina di contusi tra i poliziotti. E non erano mancati attimi di tensione anche con il lancio di fumogeni e di sassi.
Anche alla fine della gara si erano verificati momenti di tensione, quando i tifosi toscani avevano lasciato lo stadio. In un video si vedono gli ultrà, nell’area del piazzale assegnata, spingere e colpire i cancelli, anche con oggetti (probabilmente le aste di bandiere), mentre dalla polizia partono colpi di lacrimogeni. Gli accertamenti e la ricostruzione di quei momenti erano finiti sul tavolo del pm di turno che aveva aperto un fascicolo.
Ora quegli episodi sono finiti in tribunale, dove ieri si è svolta la prima udienza davanti al gup Moreschi. Sul banco degli imputati 21 tifosi toscani, 4 poliziotti hanno deciso di costituirsi parte civile (quella sera erano presenti gli agenti della questura di Bergamo e dei Reparti mobile di Bologna e di Padova). Per diciotto imputati i difensori hanno chiesto la messa alla prova, per uno la nullità, gli altri due hanno scelto il rito abbreviato che si discuterà all’udienza in programma a giugno. Per chi ha chiesto la messa alla prova, se ne riparlerà a gennaio: prima dovranno rimborsare le parti offese.
Francesco Donadoni