Bufera sull'Ente Fiera di Bergamo: si dimette il presidente

Passo indietro "nell’interesse dell’ente". Il direttore interrogato dal gip

 Il presidente Rodeschini indagato ha lasciato scrivendo una lettera al Cda

Il presidente Rodeschini indagato ha lasciato scrivendo una lettera al Cda

Bergamo (Milano), 6 luglio 2019 - Davanti ai finanzieri che gli mostravano l’ordinanza di custodia cautelare con cui il gip disponeva gli arresti domiciliari, Stefano Cristini, direttore tecnico dell’Ente Fiera Promoberg, si era lasciato sfuggire: «Vuoto il sacco». Uno sfogo dettato dal momento particolare, oppure la disponibilità a raccontare i fatti davanti agli inquirenti? È stato sufficiente attendere ieri mattina per capire l’intenzione. Nell’interrogatorio di garanzia davanti al giudice delle indagini preliminari, Federica Gaudino, Cristini, difeso dagli avvocati Federico Cecconi e Nicolò Velati, di Milano, ha scelto di non parlare. E lo stesso comportamento ha tenuto, in rapida successione, anche il segretario generale dell’ente, Luigi Trigona (assistito dagli stessi legali di Cristini). I due, indagati in peculato in concorso, sono entrati in tribunale verso le 10 e alle 10,30 avevano già terminato. Una scelta tecnica, decisa con gli avvocati «in attesa di capire di più sull’inchiesta».

Sempre ieri è stato sentito anche Carlo Conte, una sorta di braccio destro di Cristini. Lui stesso, in una intercettazione, lo definisce «uno che è dalla mia parte completamente». Mentre lunedì toccherà al commercialista Mauro Bagini, interdetto dalla professione per un anno, presentarsi davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia. È accusato di aver brigato per aggiustare la contabilità dell’ente, prima che le fiamme gialle, coordinate dai pm Silvia Marchina e Emanuele Marchisio, facessero il loro ingresso negli uffici di via Lunga. E sempre lunedì gli inquirenti in procura sentiranno altri imprenditori, tra cui il titolare della ditta di pulizie che aveva l’appalto alla fiera. Dalla indagini sono emerse delle irregolarità su cui si vuole approfondire. Così come sui quei conti e titoli, intestati a Cristini per un ammontare di un milione e mezzo di lire. Conti che sono sotto la lente di ingrandimento della finanza, così come quelle note spese intestate ad altro personale di Promoberg che vanno dal 2006 al 2018 per un valore di complessivo di oltre 400 mila euro.

E mentre in tribunale era in programma l’interrogatorio, negli uffici della Camera di Commercio, a due passi dalla procura, si è svolto un summit ristretto per progettare il futuro dell’ente. Al vertice hanno partecipato, oltre al presidente Rodeschini, che poi ha rassegnato le dimissioni, il sindaco Gori, il presidente della Provincia, Gafforelli, il rappresentante di Confidustria, Zanetti, quello di Confartigianato, Carrara, e il presidente della Camera di commercio, Malvestiti. L’idea sarebbe quella di trovare un manager traghettatore per tutelare la continuità gestionale. Il presidente Rodeschini, pure indagato (una scelta di garanzia, quella della magistratura) ha lasciato scrivendo una lettera al Cda. «Per ragioni di opportunità e prima di tutto l’interesse di Promoberg stessa, al cui sviluppo ha dedicato oltre 20 anni della propria vita professionale con impegno, rimette il proprio mandato di presidente e consigliere». In serata, poi, nuovo vertice per decidere il futuro dell’ente allargato anche ad Ascom.