"Devo cercare di aiutare da qui" Le parole del violoncellista ucraino

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Più di trecento spettatori hanno assistito domenica sera al “Concerto per la pace” che si è svolto al Teatro Sociale di Bergamo con un duplice obiettivo: quello di lanciare un messaggio di fratellanza tra i popoli attraverso il linguaggio universale della musica, e quello di raccogliere i fondi destinati a sostenere le necessità più urgenti del popolo ucraino. L’ evento è riuscito a raccogliere oltre diecimila euro, cifra che è il frutto della vendita dei biglietti e delle libere donazioni fatte in occasione della serata. L’intero ricavato è stato destinato all’Association Art Without Boders Basel (l’ Associazione Arte Senza Confini di Basilea in Svizzera). Protagonisti del concerto sono stati sei musicisti di fama internazionale chiamati dal maestro russo Iakov Zats, ideatore dell’iniziativa. Per dare vita al suo progetto di fratellanza e solidarietà, Zats ha invitato a suonare (a titolo completamente gratuito) alcuni dei più grandi artisti che avevano studiato con lui al Conservatorio di Mosca: i maestri russi Pavel Berman (violino), Yuri Zhislin (viola) e Vsevolod Dvorkin (pianoforte); il maestro ucraino Denis Severin (violoncello) e la violinista lettone Eva Bindere.

Ad emozionare e commuovere il pubblico non è stata solo la musica, ma pure le parole dei protagonisti del concerto. In particolare quelle pronunciate dal violoncellista ucraino Denis Severin, vestito con i colori della bandiera ucraina e con le lacrime agli occhi: "Questa sera eseguo un brano del maestro ucraino Silvestrov, che si è rifiutato di lasciare il Paese e si trova ancora a Kiev. Anche io vorrei essere in Ucraina, ma non torno perchè devo cercare di aiutare da qui".