Detenuti per violenza di genere: allerta in caso di scarcerazione

La firma a Bergamo: le forze dell’ordine potranno valutare in tempo reale i rischi di recidiva

violenza sulle donne

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Bergamo - Avvertire, con congruo anticipo, l’Ufficio minori e vittime vulnerabili della Divisione Anticrimine della Questura di Bergamo della data di scarcerazione delle persone detenute per reati relativi alla violenza di genere (maltrattamenti in famiglia, stalking, violenza sessuale, pedofilia), per consentire alle forze dell’ordine di valutare per tempo eventuali rischi di recidiva e tutelare al massimo le potenziali vittime. È questo il senso del “Protocollo a tutela delle vittime della violenza di genere” siglato tra Questura e Casa Circondariale di Bergam. L’intesa è stata sottoscritto dal questore di Bergamo Maurizio Auriemma e dalla direttrice del carcere di via Gleno Teresa Mazzotta, nell’ambito della campagna di sensibilizzazione attivata su tutto il territorio nazionale dalla Direzione Centrale Anticrimine della polizia di Stato. Acquisita la notizia dell’imminente scarcerazione, viene svolta dalle forze dell’ordine un’accurata analisi del potenziale rischio di recidiva, ricostruendo la pericolosità del soggetto, le modalità di interazione con la vittima, gli eventuali pregressi interventi della polizia.

Si procede, infine, a localizzare la prossima residenza-domicilio della persona scarcerata e contestualmente di quelle potenzialmente in pericolo. Spiega il questore Maurizio Auriemma: "Attraverso una nota di allertamento indirizzata agli Uffici territoriali interessati (sia della Polizia di stato sia dei carabinieri) viene attivato un monitoraggio effettivo del soggetto scarcerato e delle potenziali vittime. Nell’ottica della prevenzione i soggetti scarcerati vengono inoltre valutati per l’eventuale proposizione della sorveglianza speciale". "Il protocollo siglato - sottolinea invece la direttrice del carcere di Bergamo Teresa Mazzotta - rappresenta una forma di controllo e di monitoraggio importante, che si affianca ad un progetto rieducativo che stiamo avviando all’interno della casa circondariale, per i detenuti responsabili di maltrattamenti e stalking. L’intento è puntare al reinserimento sul territorio evitando che si ripetano situazioni di conflitto".