Omicidio di Seriate, Tizzani: "Ho visto Gianna inerme ma non l'ho soccorsa"

Il marito della vittima e unico indagato per la morte della moglie spiega perché non si è sporcato di sangue la sera dell'omicidio: "Non so fare il massaggio cardiaco. Ho chiamato il 118"

Antonio Tizzani con la moglie Gianna Del Gaudio (De Pascale)

Antonio Tizzani con la moglie Gianna Del Gaudio (De Pascale)

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Seriate, 23 marzo 2017 - Per l'ennesima volta è tornato a parlare del delitto della moglie, l'ex professoressa Gianna Del Gaudio, uccisa da uno sconosciuto la sera del 26 agosto scorso all'interno della sua villetta di piazzetta Madonna della Neve, a Seriate. Antonio Tizzani, 68 anni, ex capostazione, unico indagato a piede libero per l'omicidio della donna, racconta la sa verità stasera durante la trasmissione Iceberg, in onda su Telelombardia. Il giornalista dell'emittente televisiva milanese lo ha "interrogato" sull'ultima novità emersa dall'inchiesta, coordinata dal pm Laura Cocucci: le tracce di sangue di Gianna Del Gaudio che sono state ritrovate su diverse foglie delle piante nel giardino sul retro dell'abitazione.

Tizzani, visibilmente sconvolto, ha spiegato perchè, dopo aver scoperto il corpo della consorte, non ha soccorso la donna. "L'ho vista inerme - ha spiegato - quando una muore non si muove. Aveva gli occhi sbarrati, la bocca così... Non me lo fate ricordare. Ho chiamato subito il 118, che cosa potevo fare io? Anche se non fosse stata ancora morta, cosa ci potevo fare io? Non sono capace nemmeno di fare un massaggio cardiaco. Cosa potevo fare? Facile a dire, difficile a fare". Le parole di Tizzani potrebbero assumere una certa importanza: non avendo soccorso la moglie, si spiegherebbe il perchè non si sarebbe sporcato le mani di sangue. Di conseguenza, stando al suo racconto, non sarebbe stato lui a portare le tracce di sangue sulle piante del giardino e sul cancello di piazzetta Madonna della Neve.

A lasciare sul fogliame le macchie, dunque, sarebbe stato il killer che fuggiva, dopo essere stato scoperto dallo stesso Tizzani, che era stato trovato con gli abiti intonsi. Ma per l'accusa vale un altro ragionamento: quella sera l'ex ferroviere si sarebbe sporcato, poi sarebbe uscito in giardino, forse per verificare se stesse passando qualcuno, avrebbe toccato le piante e la barriera lasciando tracce del sangue della moglie. Secondo questa tesi, si sarebbe per forza cambiato gli abiti (in casa non sono stati ritrovati panni insanguinati), prima dell'arrivo dei soccorsi e dei carabinieri. Tizzani ha sempre detto di non aver toccato la moglie, stesa sul pavimento in cucina. Secondo la sua versione, l'assassino, che era incappucciato, avrebbe scavalcato il cancello senza imprimere una impronta (forse indossava un paio di guanti). Anche sulla borsa dell'ex professoressa dove, stando al racconto del marito, il killer stava frugando, era stato trovato del sangue, ma nessuna impronta.