Aiuti al popolo ucraino, ex Magazzini generali nuovo centro raccolta di cibo e farmaci

L’associazione Zlaghoda lascia il capannone di Curno ormai troppo piccolo. I locali messi a disposizione da Intesa San Paolo

I volontari nei 1.200 metri quadrati dei vecchi edifici di via Rovelli

I volontari nei 1.200 metri quadrati dei vecchi edifici di via Rovelli

Curno (Bergamo) - Si amplia la sede del nuovo centro gestito dall’associazione Zlaghoda per la raccolta di materiale destinato alla popolazione ucraina. Lo spazio al capannone di Curno, messo a disposizione subito dopo l’inizio del conflitto dalla Sei Laser spa, è diventato ormai troppo piccolo per accogliere le tonnellate di cibo e altri beni che i bergamaschi e i componenti della comunità ucraina residenti nella provincia orobica stanno donando a favore delle famiglie ucraine che non hanno abbandonato il loro Paese e che hanno bisogno di tutto per sopravvivere. ​Da oggi, quindi, saranno attivi i 1.200 metri quadrati degli ex Magazzini Generali di via Rovelli, il complesso che anni fa era il cuore pulsante di un viavai continuo di merci, proprio a fianco dell’ex dogana, e che in tempi più recenti era diventato la sede della Banca popolare di Bergamo. Oggi i locali sono di proprietà di Intesa San Paolo che li ha ereditati da Ubi Banca.

L’istituto bancario ha ceduto gratuitamente all’associazione ucraina Zlaghoda gli spazi al pianterreno. L’accordo è per un anno, con un’opzione per altri 12 mesi. Perlomeno ora questi spazi, per i quali all’orizzonte non esistono progetti di riqualificazione, saranno utili all’emergenza, anche se versano in uno stato di abbandono e degrado. "Non importa – spiegano i volontari dell’associazione Zlaghoda –. Non sono belli da vedere, ma sono utili. C’è un grande piazzale dove ci si può fermare in sicurezza per scaricare e soprattutto lo spazio a sufficienza per le manovre e lo stazionamento dei tir".

Il nuovo centro di raccolta avrebbe dovuto essere inaugurato settimana scorsa ma, una volta aperto il cancello, ci si è resi conto che i locali andavano messi in sicurezza. Ma adesso tutto è pronto per l’inaugurazione di oggi. "Finora – sottolineano i volontari dell’associazione Zlaghoda – abbiamo inviato in Ucraina 37 tir e una dozzina di furgoni. Ogni tir può contenere fino a 45 bancali per un peso complessivo tra le 10 e le 12 tonnellate. Gli orari per il conferimento degli aiuti sono i seguenti: tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 13 alle 20, la mattina soltanto su appuntamento. La nostra previsione è di spedire in Ucraina due-tre tir alla settimana". Il 90% dei mezzi ha targa ucraina e, grazie anche a un accordo con il Consolato, i camion entrano direttamente in Ucraina, attraverso un corridoio verde. Gli autisti scaricano il materiale in un hub, da dove viene poi trasferito nelle varie città, arrivando a destinazione nel giro di un paio di giorni. Oggi l’emergenza è soprattutto nell’Est del Paese e nel Sud e serve di tutto: cibo, medicinali, prodotti per bambini e per l’igiene. Il nuovo centro agli ex Magazzini Generali sarà gestito da una cinquantina di volontari che si alterneranno durante la settimana.