Bergamo, la crisi batte anche il bar pizzeria "Genio"

Lo storico locale ai piedi di Città Alta abbassa la serranda

La titolare Teresa Martiriggiano

La titolare Teresa Martiriggiano

Bergamo, 14 febbraio 2020 - Il bar pizzeria “Genio” di Bergamo, ai piedi di Città Alta, chiude i battenti. E così anche una delle ultime attività commerciali storiche, a conduzione familiare, saluta i suoi affezionati clienti che, dagli anni Settanta ad oggi, non hanno mai smesso di sedere ai tavoli di via Pignolo per condividere con la famiglia Martiriggiano un buon bicchiere di vino accompagnato da pane e salame. Nemmeno loro, gli ingredienti per eccellenza della tradizione bergamasca, serviti quotidianamente dalla titolare Teresa Martiriggiano, sono sopravvissuti alla crisi economica che negli ultimi anni sta facendo piazza pulita degli ultimi locali storici di Bergamo.

"Purtroppo - dice a malincuore la signora Teresa - la crisi economica non ci ha risparmiato. Non sono bastati i tanto amati “casonsei”, il brasato con la polenta o un bel tagliere ricco di salumi e formaggi delle nostre valli, proposti in un menu ricco di piatti della tradizione bergamasca. Posso soltanto dire che la gente sta diventando sempre più esigente e spesso va alla ricerca di piatti fin troppo elaborati. Sicuramente buoni, ma non così gustosi e ricchi da lasciare il cliente sazio. Oggi sono sempre più numerosi i fast food e le grandi catene che attirano sempre più giovani golosi. È un vero peccato che alle nuove generazioni non sia stato insegnato il valore del “buon cibo”". Oltre alla crisi economica, sembra però che a far chiudere le porte della storica attività sia stata anche una questione legata al rinnovo e all’adeguamento dei locali. "Dopo la realizzazione del forno per la pizza a opera dei miei genitori e l’aggiunta di posti a sedere per ampliare il servizio - prosegue la signora Teresa Martiriggiano -, abbiamo deciso di mantenere l’assetto originario del locale senza grandi modifiche proprio perché chi entrava da noi lo faceva per respirare l’aria di una volta. Purtroppo non tutti hanno capito fino in fondo il nostro sforzo per mantenere viva la tradizione".