CovidLab, al Papa Giovanni nasce il centro di ricerca

Unico nel suo genere, è partito grazie a una generosa donazione privata. Sarà il fulcro mondiale di letteratura e incubatorio di progetti di cura

Tampone per il coronavirus

Tampone per il coronavirus

Bergamo, 29 marzo 2020 - L’assenza di dati rispetto al coronavirus impedisce di poter fornire risposte ai numerosi quesiti clinici e gestionali su come meglio fronteggiare la pandemia. Parte da questo presupposto il progetto “Covid19_L@B“. Promosso dall’ospedale Papa Giovanni XXIII nel solco di una tradizione consolidata, si pone obiettivi molto ambiziosi ma allo stesso tempo necessari.

Primo tra tutti quello di creare un centro per la ricerca epideomiologica dedicato al Covid-19 unico nel suo genere, in grado di raccogliere dati di qualità e elaborarli. Un obiettivo non da intendersi come traguardo ma come punto di partenza per sconfiggere il virus. «Il sapere scientifico – spiega il dottor Antonio Bellasi, responsabile dell’unità operativa ricerca e innovazione del Papa Giovanni – prosegue secondo la raccolta e l’elaborazione dei dati. In questo momento c’è quindi la necessità di raccogliere informazioni ed esperienze per vincere questa sfida". La sfida intanto prende il via con il piede giusto, visto che il Papa Giovanni ha ricevuto una donazione di 360mila euro dalla Reale Mutua Assicurazioni per realizzare la prima fase del progetto. Di risorse, ovviamente, ne serviranno molte altre ma intanto c’è una base.

Ma tutto questo come si concretizzerà? Sono sei i punti essenziali che compongono il progetto “Covid19_L@B“: costituirsi come centro elaborazione di letteratura scientifica sulla tematica Coronavirus; diventare incubatore di progetti per lo sviluppo di quesiti clinici ed assistenziali; porsi come strumento di promozione della ricerca clinica ma anche come veicolo di promozione della stessa; strumento di governance sanitaria per la verifica e costante miglioramento dei percorsi di cura e in fine luogo di verifica della corretta destinazione delle risorse destinate alla cura dei malati. Il progetto “Covid19_L@B“ avrà durata di 36 mesi eventualmente rinnovabili in base ai risultati raggiunti. Gli sforzi congiunti per la realizzazione di questo progetto consentirebbero, nei piani dell’ospedale Papa Giovanni, di creare i presupposti necessari per attrarre ricercatori e ulteriori potenziali investitori che credono nella bontà del progetto per lo sviluppo di programmi di ricerca. Ma anche per creare dei collegamenti stabili e duraturi con altre strutture ospedaliere di riferimento nel nostro Paese, ma anche all’estero.In un ospedale dove si fa buona ricerca, insomma, i pazienti hanno maggiori possibilità di ricevere buone cure.