Inchiesta Covid, Crisanti: "Paziente 1 a Codogno? In quei giorni ad Alzano 100 infetti"

Il professore ha consegnato la super perizia alla Procura che indaga sulla gestione delle prime fasi dell'emergenza: "Lavoro doloroso, i familiari delle vittime meritano risposte"

Il professor Andrea Crisanti

Il professor Andrea Crisanti

Bergamo, 14 gennaio 2022 - Quando fu scoperto il paziente uno positivo al Covid all'ospedale di Codogno (Lodi), nel febbraio 2020, nell'ospedale di Alzano c'erano "già un centinaio di contagiati dal virus". Lo ha detto il professor Andrea Crisanti, che oggi ha depositato la sua consulenza per i pm di Bergamo. Una indagine a 360 gradi, quella dei magistrati: l'obiettivo è fare luce sulla prima fase dell'emergenza, dalla gestione dell'ospedale di Alzano alla mancata istituzione della zona rossa, fino all'appilicazione dei piani pandemici allora in vigore.

Super perizia

Il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova ha presentato la sua super perizia che ricostruisce i primi mesi della pandemia: "Sono circa 90 pagine di perizia, diecimila pagine di allegati. E' stato un tentativo per ricostruire passo dopo passo cosa è accaduto all'ospedale di Alzano, nella Bergamasca e come queste vicende si sono intersecate con i piani pandemici che ci sono. Ci sono degli aspetti verticali legati all'ospedale, alla Val Seriana e alla zona rossa e aspetti orizzontali legati alle misure che sono state prese".

A caccia della verità

Crisanti ha anche spiegato che la Procura dovrà fornirgli altra documentazione sulla quale potrà fare integrazioni rispetto alla consulenza depositata oggi. Il professore ha aggiunto che "dal punto di vista umano è stato molto impegnativo redigere la consulenza, dovendo affrontare vicende personali molto dolorose. Mi sono comunque tenuto alla lettera all'indicazione del procuratore: il nostro compito è restituire a vittime e parenti la storia di quello che è accaduto".

Inizio della pandemia retrodatato

Alla domanda se la pandemia potesse essere retrodatata rispetto al 21 febbraio del 2020, il professore ha spiegato che "questo lo posso dire perché è già stato detto dalla Procura: quando si verificò il primo caso, all'ospedale di Alzano c'arano già circa cento contagiati". La chiusura e la riapertura dopo due giorni del Pronto soccorso dell'ospedale bergamasco fa parte proprio di uno dei filoni dell'inchiesta dei magistrati bergamaschi.

I parenti delle vittime

"Riteniamo il deposito una svolta importantissima che potrà fornire le risposte alle tante domande dei familiari delle vittime e dei cittadini italiani in generale. L'immane compito assolto dal professor Crisanti siamo certi sia frutto di approfondimenti e studi specifici che solo un'eccellenza come lui poteva svolgere". È il commento dell'avvocato Consuelo Locati, dopo il deposito della consulenza alla Procura di Bergamo del professore. La consulenza, ha spiegato il legale che assiste centinaia di parenti delle vittime dl Covid, "sarà riversata anche agli atti del procedimento civile quando potremo acquistarla nei termini consentiti. Sono dovute spiegazioni, risposte e siamo sicuri che questo lavoro non potrà non fornire agli inquirenti quanto necessario per far emergere eventuali responsabilità penali nella mala gestione pandemica - ha concluso - . I cittadini hanno riposto una fiducia estrema nella Giustizia per ridare dignità ai propri cari attraverso la chiarezza e la rivelazione dei fatti".