Di corsa al rifugio per cena. Ricetta anti-crisi sulle Orobie

L’alpinista bergamasca Tatiana Bertera ha ideato un allenamento settimanale in montagna che finisce con le gambe sotto il tavolo

Tatiana Bertera, prima a sinistra, a tavola con gli amici runner al rifugio Benigni

Tatiana Bertera, prima a sinistra, a tavola con gli amici runner al rifugio Benigni

Sotto il Monte (Bergamo), 9 agosto 2020 - Mercoledì scorso è stata la volta della salita al rifugio Benigni, nelle Alpi Orobie, al confine tra i territori di Bergamo e Sondrio. Ma nelle settimane precedenti era stata al Rosalba, tra le guglie della Grignetta, e poi l’Azzoni, sul Resegone (partendo dalla bergamasca) e alla Capanna 2000, il rifugio ai piedi del monte Arera. Sempre in una sera di metà settimana. Sempre con l’obiettivo finale di riunirsi agli amici e di cenare tutti insieme... ma soltanto dopo una bella scarpinata di corsa tra i sentieri.

Tatiana Bertera Manzoni, alpinista, runner e giornalista bergamasca di Sotto il Monte, da inizio estate ha dato il via a quella che è diventata una vera tradizione: una corsa in montagna con cena finale e rientro con le luci frontali a segnare il psso. Ha battezzato la sua iniziativa “#cenainrifugio”. Un appuntamento settimanale, che estende agli amici attraverso i social, per andare a correre in montagna e sostenere i rifugi delle Alpi Orobie, messi in ginocchio dal Covid.

«Con il mio compagno, di tanto in tanto andavamo a cenare nei rifugi durante la settimana e ci siamo resi conto che i gestori erano contenti perché anche loro stanno affrontando un periodo molto difficile a causa del coronavirus – racconta Tatiana – Finendo di lavorare molto tardi, per raggiungere i rifiugi in tempo per la cena eravamo costretti a correre, così l’appuntamento si è trasformato per entrambi in una buona occasione per fare allenamento in montagna e tenerci in forma prima di affrontare una buona polenta". Tatiana ha pensato che il loro appuntamento serale potesse essere condiviso con amici e altri runner che abitualmente calcano i sentieri delle alpi lombarde. Così, ne è nata una iniziativa che sta conquistando diversi runner. E ogni settimana la cena in rifiugio si trasforma in una tavolata sempre più lunga.

"Abbiamo pensato di istituzionalizzare l’appuntamento e di cambiare ogni settimana rifugio – spiega -. Ne è nata una iniziativa divertentissima. Con alcuni ci si da appuntamento all’inizo del sentiero e si corre insieme. Altri ci raggiungono al rifugio. Per tutti l’appuntamento è all’ora di cena con le gambe sotto il tavolo. Facciamo qualcosa di utile per noi, ma anche per i nostri rifugi". Sebbene la riapertura post Covid abbia portato a un vero e proprio boom dell’escursionismo in montagna, ciò non è coinciso con una completa ripresa dell’attività rifugi che devono fare i conti con le restrizioni normative e la mancanza del turismo. "Funzionano i pranzi e le merende, ma soprattutto nelle Orobie i rifugi sono tradizionalmente frequentati da camminatori che sostano anche a dormire - conclude Tatiana -. Questo non è ancora ripartito. Inoltre, manca il turismo straniero che ama le nostre montagne. Per questo è giusto sostenerli".