Coronavirus, tanti pendolari: Valseriana vittima perfetta

Lo studio dell’Università di Bergamo mostra la forte correlazione tra contagi, densità abitativa e peso degli spostamenti per scuola e lavoro

Alzano Lombardo, insieme a Nembro, è stato il centro più martoriato

Alzano Lombardo, insieme a Nembro, è stato il centro più martoriato

Bergamo, 15 maggio 2020 - Scambi con la zona del basso Lodigiano prima dell’epidemia, alta densità abitativa e forte pendolarismo lavorativo e scolastico. Sono questi i fattori che potrebbero avere inciso sulla virulenza con cui il Covid-19 ha colpito la Valseriana e in generale la provincia di Bergamo. Lo si evince da un’indagine del centro studi sul territorio dell’Ateneo bergamasco diretto dalla professoressa Emanuela Casti. Un lavoro che, utilizzando il mapping riflessivo, ha indagato la diffusione del contagio mettendo in rapporto gli aspetti sociali e ambientali del territorio (popolazione, mobilita`, lavoro, inquinamento), su scala nazionale, della Lombardia e della provincia di Bergamo con focus proprio sulla Valseriana, la zona più colpita d’Italia.

Possono aver inciso le caratteristiche socio-economiche sulla diffusione del contagio? Questa la domanda che si sono posti Emanuela Casti (direttrice del Centro studi sul territorio) e il suo team di ricercatori. Partiamo dalla Valle Seriana. La mancata istituzione della zona rossa e il ruolo delle Rsa sono ancora sul banco degli imputati. ma intanto l’Università di Bergamo ha accertato un collegamento tra i focolai bergamaschi e lodigiani in seguito a degli eventi sportivi, svoltisi poco prima dell’epidemia, tra squadre dei due territori. E se il virus può essere arrivato in questo modo in Valseriana, l’alta densità abitativa della bassa valle (Albino, Alzano e Nembro) può aver fatto il resto.

C’è un dato che in questo senso fa riflettere: tra il 24 febbraio e il 14 aprile a Nembro ci sono stati 220 contagiati. Pochi di più (242) a Dalmine, che però di abitanti ne conta il doppio e si trova in tutt’altra zona. Altro dato interessante. A partire dal 23 marzo il numero dei contagiati è cresciuto in maniera consistente anche nei centri minori come Selvino, Colzate e Cazzano in Bassa Valseriana; Parre, Piario, Songavazzo, Ardesio e Gromo nell’alta valle. Zone caratterizzati da un forte pendolarismo scolastico e lavorativo, che ha giocato un ruolo – considerando tempi di incubazione e una percentuale considerevole di asintomatici – prima della serrata di scuole e aziende.