Coronavirus, ospedale da campo degli Alpini alla Fiera di Bergamo

Sarà operativo entro una settimana, potrà ospitare oltre 300 persone

Il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli (Ansa)

Il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli (Ansa)

Bergamo, 17 marzo 2020 - "Aderendo ad una richiesta della Regione Lombardia, l'ospedale da campo dell'Ana, l'Associaizone nazionale alpini, sara' dislocato presso l'Ente Fiera di Bergamo". E' quanto ha detto il commissario all'emergenza coronavirus, Angelo Borrelli, nel punto quotidiano con i media al Dipartimento della protezione civile.

L'intervento, d'intesa con la Protezione Civile, la Regione Lombardia e l'Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, prevede il dispiegamento di gran parte delle strutture dell'Ospedale Maggiore e dell'Ospedale Leggero, con il relativo supporto logistico. "Se non ci saranno particolari difficoltà - sottolinea Sergio Rizzini, direttore generale della Sanità Ana - l'operatività dei primi posti letto dovrebbe concretizzarsi entro una settimana". Saranno utilizzate tensostrutture e tende di diverse dimensioni, per arrivare a disporre di oltre trecento posti, tutti serviti da impianto ad ossigeno, di terapia sub intensiva per pazienti già usciti dalla fase critica, con alcune ampie zone comuni e 24 camerette a 4 letti. Già nella fase iniziale potranno essere un centinaio i pazienti trattati con «casco» respiratorio. Opereranno nell'ospedale da campo circa cento persone al giorno, tra personale sanitario dell'Ana, degli ospedali bergamaschi, alcuni medici cinesi e personale tecnico. I padiglioni della Fiera di Bergamo offrono ampi spazi, che però devono essere rapidamente adattati alle esigenze. «Le nostre dotazioni - stima Rizzini - saranno pronte entro tre giorni, però bisognerà provvedere anche a strutturare l'impianto per l'erogazione dell'ossigeno e ad installare gli shelter per i bagni e le docce, interventi che richiederanno qualche giorno in più». «L'Associazione Nazionale Alpini - ha dichiarato il presidente nazionale Sebastiano Favero - conferma così la sua storica e collaudata volontà di agire a favore del Paese. L'ospedale da campo è una risorsa che le penne nere hanno voluto, con lungimiranza e notevole impegno, proprio per affrontare le situazioni di emergenza».

Intanto, dodici nuovi posti letto per malati di coronavirus sono stati ricavati all' ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo in un reparto di degenza che finora non era stato toccato dalla riorganizzazione. L'Asst sottolinea "lo sforzo immenso" che continua a mettere in campo per fronteggiare il diffondersi del contagio. "Resta drammatica la situazione del Pronto soccorso - segnala l'azienda socio sanitaria territoriale - che ieri ha registrato 39 ricoveri e 6 trasferimenti all'Istituto Palazzolo e oggi vede altrettanti pazienti trasferiti e almeno 40 nuovi ricoverati". I nuovi letti attivati - riferisce l'Asst - vanno ad aggiungersi agli 80 posti in Terapia intensiva, ai 370 occupati da pazienti Covid-positivi e a quelli con pazienti in attesa del referto del tampone. In tutto oltre 400 pazienti, compresi i ricoverati a San Giovanni Bianco, in Valle Brembana. I pazienti trasferiti nella giornata di oggi sono 15 con sintomi lievi, due dei quali provenienti da San Giovanni Bianco, destinati a strutture socio sanitarie, e un paziente intubato inviato fuori provincia. Dopo l'arrivo del personale militare ieri - prosegue l'azienda - sono 12 gli operatori della Croce Rossa arrivati al 'Papa Giovanni', di cui 4 infermieri, ma i numeri sono in continua evoluzione e altri sono attesi. I medici e gli psicologi del Dipartimento di Salute mentale e della Psicologia offrono un supporto psicologico agli operatori che lo richiedano. "Oggi sono iniziati anche degli incontri di debriefing - spiega il direttore sociosanitario Fabrizio Limonta - con 5-6 persone al massimo e nel rispetto delle norme di sicurezza. Si tratta di un contributo per cercare di alleviare la pressione a cui tutti i nostri operatori sono sottoposti da settimane".