Coronavirus, l’ospedale degli Alpini di Bergamo penserà ai pazienti dimessi

Chiusa la terapia intensiva, nei locali un’équipe di infettivologi, psicologici fisioterapisti e infermieri tratterà 35 ex Covid al giorno

Artigiani volontari al lavoro

Artigiani volontari al lavoro

Bergamo, 7 giugno 2020 -   È stato realizzato in dieci giorni, nel pieno della tempesta coronavirus e dei contagi, ma è destinato, con altre modalità, a vivere ancora per diversi mesi. Parte lunedì la fase due dell’ospedale dell’Ana alla Fiera, dove, dopo la dimissione dell’ultimo paziente, non ci sono più letti di terapia intensiva (la riconversione, comunque, può avvenire in tempi rapidi, in caso di ritorno dei contagi).

Il battesimo della fase due sarà con le sedute vaccinali tradizionalmente tenute in Borgo Palazzo. C’è un arretrato di circa duemila bambini, conseguente allo stop delle sessioni di marzo, aprile e maggio per l’emergenza Covid-19. L’Asst Papa Giovanni XXIII, alla quale fa capo la struttura della Fiera, ha già messo a punto tutte le precauzioni per garantire la sicurezza: ingressi e percorsi dedicati per gli utenti che devono accedere al servizio vaccinale, programmazione degli appuntamenti per evitare affollamenti, igiene e sanificazione degli ambienti, utilizzo dei dispositivi di protezione, rilevazione della temperatura e verifica della presenza di sintomi sospetti con eventuale rinvio della prestazione.

Nei prossimi giorni (la data è ancora da ufficializzare), invece, negli spazi allestiti alla Fiera di via Lunga prenderanno il via anche le attività di follow-up per i pazienti ex Covid. Si stanno ultimando i lavori per rivoluzionare il volto del presidio medico avanzato. L’ufficio tecnico dell’Asst sta adeguando gli impianti e approntando l’area di radiodiagnostica. Nei giorni scorsi hanno fornito il proprio contributo anche gli Alpini, fondamentali fin dall’inizio di questa avventura. Complessivamente saranno allestiti 16 locali, capaci di accogliere per il follow up in media 35 pazienti al giorno dal lunedì al venerdì, con ritmi importanti, dalle 7,30 alle 17.

Per seguire i circa 2mila malati passati dagli ospedali dell’Asst (quello alla Trucca, a Bergamo, ma anche a San Giovanni Bianco e lo stesso presidio della Fiera, da cui sono stati dimessi 119 pazienti), sarà al lavoro una équipe composta da 6 infermieri, 3 infettivologi, 3 fisioterapisti, 3 psicologi, un tecnico di radiologia, un amministrativo. La Fiera è nella disponibilità dell’Asst Papa Giovanni fino al 31 luglio, la Regione aveva annunciato la volontà di prolungare la permanenza del presidio sino a fine 2020.