Coronavirus a Bergamo, l'ospedale da campo cerca infermieri

La struttura diventerà operativa da lunedì: per il pieno regime mancano ancora personale e dispositivi

La visita del vescovo Beschi con benedizione alla struttura sanitaria

La visita del vescovo Beschi con benedizione alla struttura sanitaria

Bergamo, 4 aprile 2020 - Stanze vere e non tende, tre metri di distanza tra un letto e l’altro, l’aria condizionata purificata attraverso raggi ultravioletti: l’ospedale da campo dell’Ana alla Fiera di Bergamo verrà preso a modello di presidio contro le epidemie dall’Oms. Lunedì riceverà i primi 36 pazienti colpiti da Covid-19, arruolati al momento 14 medici e 45 infermieri, Oss e fisioterapisti scelti dagli elenchi dei professionisti che hanno risposto “all’arruolamento“, mentre un’altra parte del contingente sanitario è costituito da medici volontari o arruolati dall’Associazione nazionale alpini e altri medici del Papa Giovanni XXIII, a cui si aggiungono 32 tra medici e infermieri arrivati dalla Russia e il gruppo di 14 infermieri e 9 medici in campo con Emergency.

Ma di personale ne servirà altro visto che sono previste 14 stanze per 142 letti, di cui 72 di terapia intensiva o sub intensiva e 70 di lungodegenza. E veniamo ai macchinari. La Tac è stata noleggiata dall’Ana grazie a una donazione, mentre la ditta General Medical Merate di Seriate ha donato e provveduto ad installare un dispositivo mobile per le radiografie al torace. Molti ventilatori ci sono, mancano però i kit, mentre 70 arriveranno dalla Cina. Intanto si può già operare con i 20 in dotazione al contingente russo e quelli a disposizione dell’Ana.

«Mancano ancora i caschi Cpap per i pazienti della terapia sub intensiva – avverte Oliviero Valoti, direttore sanitario dell’ospedale da campo (il presidio, invece, sarà gestito dall’ospedale Papa Giovanni XXIII) – A pieno regime serviranno dalle 220 alle 250 persone al giorno". Il personale russo garantirà il funzionamento di 16 posti letto, i volontari di Emergency di 12. Servono per lo più infermieri, perché per 20 letti basta un medico ma ci vogliono cinque infermieri. Tra i ricoverati è possibile che vengano ospitati anche alcuni pazienti che ora sono seguiti a casa, già con sintomi chiari di Covid-19 e bisognosi di ossigeno, e alcuni malati ricoverati nelle unità Covid-19 al Papa Giovanni XXIII.

Intanto ieri, all’interno dell’ospedale da campo Ana alla Fiera, Uniacque, la società che si occupa dell’erogazione nella Bergamasca, ha presentato le attività che ha messo in campo nelle ultime due settimane. Due squadre di operai si sono alternate per mettere a norma le fognature e gli allacci idrici della struttura, mentre i volontari del nucleo aziendale di Protezione civile, affiliati all’Ana, hanno accompagnato gli esperti giunti dalla Russia che si sono occupati della sanificazione delle varie Rsa della provincia. Gli uomini di Uniacque hanno provveduto a riempire di acqua le autobotti per la sanificazione.