Coronavirus a Bergamo, esercito trasporta bare a forni crematori di altre regioni

In azione l'esercito per alleggerire il forno crematorio della città orobica e consentire di abbattere le liste di attesa dei feretri

Intervento dell'esercito al cimitero monumentale di Bergamo per smaltire le bare

Intervento dell'esercito al cimitero monumentale di Bergamo per smaltire le bare

Bergamo, 18 marzo 2020 - Mezzi dell'esercito stanno portando un certo numero di bare, circa una sessantina, dal cimitero di Bergamo in forni crematori di altre regioni dove ci sono comuni che si sono resi disponibili ad accettarle. Stando a quanto emerso la decisione è stata presa per alleggerire il forno crematorio della città orobica e consentire di abbattere le liste di attesa dei feretri posti nelle chiese cittadine. 

Le bare saranno portate in forni crematori di Modena, Acqui Terme, Domodossola, Parma, Piacenza e diverse altre città che si sono rese disponibili e che sono state ringraziate dal primo cittadino di Bergamo Giorgio Gori che ha scritto ad ogni sindaco una lettera. "In un momento tragico la Vostra collaborazione e vicinanza è encomiabile", si concludono le lettere. Una volta eseguita la cremazione, le ceneri saranno riportate a Bergamo e destinate ai luoghi di provenienze dei defunti.

Con questo trasferimento la città di  Bergamo, si fa sapere dal Comune, torna alla normalità nella gestione dei defunti. Una gestione che nello scorso week end ha toccato un punto di over flow, dovendo fare il cimitero di  Bergamo da hub per tutta la provincia. Da qui la necessità di utilizzare la chiesa o altri locali per stipare le bare. "Il forno crematorio di Bergamo, lavorando a pieno regime, 24 ore su 24, può cremare 25 defunti. È chiaro che non si poteva reggere ai numeri dei giorni scorsi", viene precisato. 

L'alto numero di decessi è stato segnalato anche dalle agenzie di pompe funebri. "Abbiamo seppellito 40 persone solo noi". Basta questa frase, poche parole, per comprendere il dramma che sta vivendo il territorio bergamasco, duramente colpito dall'emergenza Covid-19. A parlare, con la voce rotta dalla commozione, è un dipendente 28enne di un'agenzia di pompe funebri di Madone (Bergamo): "Sono tre giorni che non dormo, lunedì sera ho avuto una crisi di nervi".  

In questi casi le agenzie funebri si passano i servizi fra di loro per riuscire a rispondere a tutte le richieste. "La cosa peggiore però è continuare a dire ai parenti che non possono rivedere il loro caro per via della chiusura immediata del feretro. Tutti i funerali sono tristi, ma quelli delle persone che conosciamo lo sono di più. Ora devo andare, non ho tempo".