Coronavirus ed Epatite C, test gratuiti in piazza a Bergamo

Iniziativa in programma oggi, sabato 17 ottobre. Necessaria la prenotazione, da fare solo in loco

Coronavirus, screening a tappeto nella logistica e nella macellazione

Coronavirus, screening a tappeto nella logistica e nella macellazione

Bergamo, 17 ottobre 2020 - Screening gratuito congiunto Covid-19/Epatite C per i cittadini di Bergamo: si tiene oggi, sabato 17 ottobre, a bordo del laboratorio mobile che sarà operativo in piazza Matteotti, dando un segnale forte dell’interesse verso la prevenzione. Il servizio è aperto a tutti, anche ai non residenti del Comune di Bergamo, ed è gratuito. La prenotazione al test sierologico tramite pungidito è necessaria e si potrà fare solo direttamente in loco al laboratorio mobile in Piazza Matteotti dalle 9.30 alle 12.30 e saranno accettate solo le prenotazioni fatte fino alle 12.30. I risultati verranno consegnati entro 30 minuti.

L’iniziativa, organizzata dalla società di consulenza manageriale in ambito healthcare MA Provider, con il contributo non condizionato dell’azienda farmaceutica Abbvie, è partito da Roma, ha toccato Napoli e Salerno a fine settembre, e si concluderà lunedì 19 a Milano, in piazzale Cadorna.

“Bergamo negli ultimi mesi è stata una città particolarmente colpita - ha detto il sindaco Giorgio Gori -, possiamo ben sottolineare che non c’è soltanto il Covid: tante patologie creano sofferenza, a causa dell’emergenza sono state oscurate, i cicli di prevenzione messi in secondo piano. Abbiamo condiviso con partecipazione e patrocinato questo doppio screening che rappresenta un’occasione propizia e un grande passo avanti nella lotta definitiva all’Epatite C”.

“Le risorse ci sono: 71 milioni di euro resi disponibili con il decreto milleproroghe, spendibili nel 2020 e 2021 - ha evidenziato l’on. Elena Carnevali, firmataria dell’emendamento specifico. Quanto iniziamo a fare qui con lo screening congiunto mira a far emergere quello che la popolazione non sa e non conosce, perfettamente curabile con i farmaci che ci sono. Puntiamo a una platea di 17 milioni di cittadini italiani, di cui oltre 144mila trattati dai servizi tossicodipendenze, oltre 160mila nelle carceri. Questa operazione ci consente di recuperare un ritardo, far emergere un sommerso. Nulla come questa operazione può consentire di evidenziare la malattia, ora l’obiettivo da centrare è trasformare le risorse stanziate in operazioni effettive”.

Particolarità rispetto alle tappe già portate a termine con pieno successo dal roadshow a Roma, Napoli e Salerno, sarà lo screening nella Casa Circondariale, realizzabile grazie alla consegna, in programma nel pomeriggio di oggi, di un lotto di 150 kit diagnostici. L’importanza di questo passaggio è stata sottolineata dal messaggio inviato dal viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, che ha la delega per l’assistenza sanitaria negli istituti penitenziari.

Questa iniziativa avvicina il carcere al territorio - ha sottolineato Teresa Mazzotta, Direttore della Casa circondariale di Bergamo - luogo dove la presenza di soggetti tossicodipendenti, quindi particolarmente a rischio di patologia HCV, ci rende particolarmente sensibili al problema. È un gesto che va in direzione dell’inclusione, della piena attuazione del diritto costituzionale alla salute, i nuovi test che saranno forniti nell’ambito di questa iniziativa consentono di accelerare e potenziare l’opera di prevenzione nei confronti di un target non facile”.