Boccaleone, il Comune vuole comprare l’ex convento delle clarisse

Palazzo Frizzoni annuncia ufficialmente che parteciperà all'asta che prevede una base di 360mila euro

L’enorme complesso è spesso rifugio dei senza tetto

L’enorme complesso è spesso rifugio dei senza tetto

Bergamo, 13 luglio 2018 - Il Comune di Bergamo si fa avanti e avanza una proposta d’acquisto per l’area dismessa del Convento delle Clarisse, nel quartiere di Boccaleone e pensa già al suo abbattimento, previsto per la fine dell’anno. Coinvolto in un processo per fallimento, e reduce da ben sette aste, tutte fallite, per la sua aggiudicazione, l’immobile presto andrò di nuovo all’asta partedo da una base di 360 mila euro. L’enorme complesso è in disuso da oltre dieci anni. Spesso è riparo per vagabondi e senza tetto. Ora sembra avere trovato nel Comune di Bergamo il miglior acquirente per garantirgli un fututo. Già in passato, ci aveva provato il Patronato San Vincenzo, Caritas e Fondazione Don Milani, di Bergamo, con un’offerta per rendere l’area un centro destinato ad accogliere i senza tetto, ma anche questa proposta, non andò a buon fine. Dunque, dall’idea iniziale di realizzare 9 appartamenti al pian terreno, 16 al primo piano e 12 nella mansarda, su un’area di 8.917 metri quadrati, di cui 2.962 di superficie utile e 540 di portici loggiati, alla proposta del Patronato, ora se tutto andrà come deve andare, sarà il Comune che deciderà le sorti del Convento. Qualora il Comune riuscisse ad aggiudicarsi l’asta, procederà subito con la demolizione di ciò che oggi resta dell’ex Convento. 

Uno scheletro di cemento armato all’ombra del viadotto di Boccaleone che, a detta di periti esperti, presenta uno stato di degrado avanzato sia nelle strutture che nel tetto, di cui mille metri quadrati furono oggetto di incendio, qualche anno fa’. «È la prima volta che il Comune partecipa ad un’asta fallimentare, per recuperare un’area dismessa – dichiara l’assessore alla riqualificazione urbana, Francesco Valesini – questo è, infatti, l’ennesimo segnale della nostra attenzione verso il dismessi in città, con l’obiettivo di riattivare aree da tempo in disuso e che contribuiscono ad incrementare la percezione di degrado e insicurezza, nei quartieri cittadini». Sulla futura destinazione dell’area una volta demolita ancora nessuna ipotesi sul tavolo della giunta comunale.