Confindustria, salta il matrimonio

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Il matrimonio tra gli industriali di Bergamo e i colleghi di Lecco e Sondrio è saltato. Lo hanno deciso consensualmente i presidenti delle due associazioni Stefano Scaglia e Lorenzo Riva, che a inizio anno avevano celebrato il fidanzamento fissando la data delle nozze entro il 2022. Non sarebbe stato trovato un accordo sul contratto prematrimoniale.

"Facendo proprie le attente analisi e valutazioni da parte dei componenti della commissione istituita per definire gli aspetti statutari, regolamentari e organizzativi, i rappresentanti dei due consigli hanno sospeso il progetto di fusione integrale, ma hanno espresso la volontà di proseguire la collaborazione sui progetti comuni confermando l’interesse allo sviluppo delle sinergie che verranno ulteriormente ampliate", spiegano in una nota congiunta i due presidenti, che preferiscono quindi una convivenza rispetto ad uno sposalizio. "Il progetto, basato sulla forte interconnessione dei territori interessati, puntava a creare una realtà associativa ancora più efficace e incisiva - sottolinea Stefano Scaglia -. Dalle analisi è però emersa la complessità del processo di integrazione avviato, in particolare, sulla necessita di una rappresentanza di garanzia. Non siamo riusciti a individuare un modello considerato efficace. Sono tuttavia emersi molti temi su cui si lavorerà nei prossimi mesi per realizzare sinergie, sia sul fronte dei servizi, in particolare nell’ambito della formazione, sia sul fronte delle infrastrutture, oltre ad altre importanti opportunità legate ad eventi come le Olimpiadi invernali del 2026". "Questi mesi sono stati utili per una maggiore conoscenza reciproca - aggiunge Lorenzo Riva di Confindustria Lecco e Sondrio-. Forti dei molti punti che accomunano i tre territori manifatturieri continueremo a confrontarci". D.D.S.