Massacrarono di botte padre e figlio. Finita la fuga dei banditi rom

Sorpresi a rubare, picchiarono brutalmente Nello e Adriano Balestra

Nello e Adriano Balestra: il padre rimase in coma per diversi giorni. Ora è costretto su una seggiola a rotelle

Nello e Adriano Balestra: il padre rimase in coma per diversi giorni. Ora è costretto su una seggiola a rotelle

Bergamo, 30 novembre 2015 –  Avevano lasciato l’Italia subito dopo la brutale aggressione ai danni di Nello e Adriano Balestra, padre e figlio, titolari della officina meccanica di Cividate al Piano, nella Bassa, dove la sera del 9 dicembre 2014 una banda di rom composta da cinque persone aveva cercato di compiere un furto poi degenerato. Per quell’aggressione Nello Balestra, che restò in coma per diversi giorni, ora è costretto su una sedia a rotelle. Dopo l’assalto i banditi erano scappati perchè si erano resi conto di aver creato troppo clamore che avrebbe potuto danneggiarli. E si sono rifugiati nei loro territori, dove hanno potuto avvalersi di complicità.

Ma la loro latitanza è finita, perchè l’altro giorno sono stati catturati. Si tratta di tre rom, componenti della banda che aveva compiuto l’assalto al Cividate al Piano. Ora si trovano in carcere in attesa dell’interrogatorio e dell’estradizione. Un quarto elemento si trova già in carcere da qualche mese fa per altri reati, mentre un quinto uomo è stato scagionato.

L’indagine è stata lunga e laboriosa durata oltre un anno. La svolta a metà novembre quando il pm Carmen Santoro, che sin dall’inizio si è occupata dell’inchiesta, ha chiesto le custodie in carcere, firmate dal gip Ezia Maccora, a cui è seguito un mandato di cattura europeo, con interessamento dell’Interpol. Risalire alla banda, pedolari del furto tra l’Italia e il paese dell’Est, non è stato semplice, anche perchè gli elementi in mano agli investigatori, nella fattispecie i carabinieri della Compagnia di Treviglio e i colleghi del Nucleo investigativo, erano pochi. La testimonianza flebile di Nello Balestra, che non aveva visto in volto i malviventi, qualche traccia lasciata nell’officina durante il raid, e null’altro, considerato che in zona non ci sono telecamere che avrebbero potuto aiutare gli investigatori con le immagini.

Determinante per la cattura della banda sono stati i tabulati telefonici e le intercettazioni. Il gruppo di rom usava dei propri cellulari e la loro presenza era stata segnalata proprio a Cividate al Piano. Da questo momento sono stati posti sotto controllo e anche quelli di altri connazionali che facevano parte del giro di nomadi specializzati in furti e rapine, a ditte e abitazioni. E infatti non si può eslcudere che i quattro arrestati per l’episodio di Cividate possano essere implicati in altri fatti. Raggiunto dalla notizia, Adriano Balestra ha così commentato: "Adesso, se sarà confermato che si tratti proprio di loro, serve una sola cosa perchè sia fatta giustizia: la certezza della pena".