Bergamo, cadde dalla bici e morì: due funzionari della Provincia a processo

Ciclista picchiò la testa a Selvino contro un muretto in pietra. Sorveglianti rinviati a giudizio, l’accusa: "Buche non segnalate"

Pierangelo Gusmini perse la vita il 9 marzo del 2013

Pierangelo Gusmini perse la vita il 9 marzo del 2013

Bergamo, 15 ottobre 2019 - La disgrazia in una mattinata di sei anni fa. Esattamente il 9 marzo 2013. Pierangelo Gusmini, 50 anni all’epoca dei fatti, sposato e padre di una figlia, Laura, geometra con studio a Cologno al Serio, alternava al lavoro la sua passione per la bici e lo sci-alpinismo.

Quel giorno, assieme a due amici, stava percorrendo il tratto in discesa della strada da Aviatico a Selvino, quando all’entrata del paese ha perso il controllo sbattendo il capo contro un muretto in pietra che delimita la carreggiata. La vittima non indossava il casco, ma non era obbligatorio. Ora dopo sei anni, per quell’incidente, il gup Iacomino ha disposto il rinvio a giudizio di due sorveglianti della Provincia, V.C. e P.G. (assistiti dagli avvocati Angarano e Gueli). L'accusa è di omicidio colposo. La tesi dell’accusa è che la vittima avrebbe perso l’equilibrio a causa di alcune buche sull’asfalto. I due sorveglianti, sempre secondo l’accusa, avrebbero dovuto segnalare quella problematica all’ente in modo tale da far intervenire una ditta. La moglie della vittima, Pierangela Maffeis, è assistita dall’avvocato Francesco Menini. La Provincia si costituita responsabile civile. Prossima udienza l’11 dicembre. Quella mattina per Pierangelo Gusmini doveva essere una giornata di ciclismo come tante. Con lui c’erano due amici. Raggiunta la Valle Seriana, il terzo componente del gruppo aveva deciso di rientrare a casa. Gusmini e l’amico decidono di proseguire insieme. In coppia percorrono la strada per Selvino. Nella discesa, la caduta dalla bici: la vittima picchia la testa su un muretto in pietra. La polizia locale aveva escluso che nell’incidente fosse coinvolto anche un automobilista. Anche per capire se il ciclista avesse accusato un malore il pm Di Marco aveva disposto l’autopsia.