Chiuduno: scontro a bastonate fra gruppi di sinti. Benzinaio si chiude nel gabbiotto

La pista del regolamento di conti interno a una famiglia

I carabinieri accorsi sul posto

I carabinieri accorsi sul posto

CHIUDUNO (Bergamo) - Scena da Far West ieri mattina a Chiuduno, dove due bande di sinti hanno dato vita a un regolamento di conti a colpi di bastoni. Sarebbero spuntati anche coltelli, qualcuno ha parlato addirittura di una pistola. Una mattina di violenza e terrore in via Kennedy, con la gente che scappava per la paura. Mentre i sinti hanno continuato nella loro folle lite, seminando il panico in una zona centrale del paese. Fortunatamente non si contano feriti. Ma qualcuno parla di una faida familiare interna allo stesso gruppo, andata fuori controllo. Quattro persone coinvolte, appartenenti alla stessa famiglia di nomadi. Un inseguimento tra le vie del paese fra due auto che si rincorrevano ha seminato il panico. Nella folle rincorsa una delle vetture, dopo essere stata speronata è finita fuori strada terminando la corsa contro un distributore di benzina. Il titolare, per paura, si è rinchiuso all’interno. Fuggi fuggi dei clienti sotto gli occhi esterefatti dei passanti.

L’allarme è stato immediato. Sul posto in pochi minuti sono intervenute ben sei pattuglie dei carabinieri della Stazione di Grumello del Monte, in loro aiuto anche i colleghi di Calcinate, Trescore Balneario, Sarnico, quelli del Nucleo operativo radiomobile di Bergamo e gli agenti della Polizia locale. Una task force di uomini e pattuglie per mettere fine al regolamento di conti che avrebbe potuto prendere una piega ben più grave. Il pronto intervento in forze da parte dei carabinieri ha avuto l’effetto di riportare la situazione alla normalità, ma tra la gente la paura era ancora tanta.

Come ha sottolineato il sindaco di Chiuduno, Piermauro Nembrini: "Un regolamento di conti, lasciamo alle forze di polizia le indagini. Un bastone è stato trovato fuori dal distributore di benzina". Gli inquirenti hanno raccolto le testimonianze per chiarire le responsabilità. Quattro sinti, residenti a Trescore Balneario e Gorlago, sono stati denunciati dai carabinieri per rissa, danneggiamento, lesioni, porto d’armi. Uno di loro aveva partecipato alla sparatoria dell’agosto 2017 a Trescore Balneario, sotto gli occhi delle telecamere di piazzale Pertini. In scena la faida violenta tra le famiglie rom dei Nicolini e degli Horvat, da sempre rivali. L’elemento scatenante è stato l’Hummer scuro arrivato in un secondo momento. Prima, all’appuntamento i rom sono arrivati con quattro vetture, tra cui un’Hummer bianco e uno con la carrozzeria mimetica. Le persone sono scese e si sono fermate a discutere, distribuendosi sul piazzale dell’ospedale. Ma è quando dal lato destro è arrivato il Suv scuro che si è scatenato l’inferno. Un’Alfa Romeo è partita demolendo la fiancata sinistra, l’Hummer in livrea militare si è lanciato contro la parte anteriore. Ci sono stati spari, inseguimenti, sprangate. Erano stati arrestati gli autori, poi condannati.