Chiesa di Bergamo ai musulmani, Gori: è colpa della Regione

Ma il governatore Fontana assicura: il simbolo della cristianità sarà tutelato

L’ex chiesina dei frati cappuccini

L’ex chiesina dei frati cappuccini

Bergamo, 27 ottobre 2018 - Una dura presa di posizione per ribadire che il Comune di Bergamo non c’entra nulla con la vendita all’Associazione Musulmani dell’ex chiesa dei frati cappuccini degli ex Ospedali Riuniti di Bergamo: «La colpa è della Regione Lombardia».

Il sindaco Giorgio Gori, all’indomani della notizia che ha scosso il mondo politico lombardo, affonda il colpo. «Chiariamolo bene, perché c’è qualcuno che prova a intorbidare le acque - afferma il primo cittadino -: è Regione Lombardia, la Regione guidata dalla Lega, ad aver messo all’asta la chiesa degli ex Ospedali Riuniti attraverso la sua azienda ospedaliera. Per 400mila euro, come un immobile qualsiasi. Il Comune di Bergamo nulla c’entra né nulla sapeva, di quest’asta. E’ la Regione leghista ad aver calpestato - il valore spirituale, simbolico, affettivo, di quel luogo. E’ la Regione leghista, la stessa che da anni nega il diritto costituzionale di tutte le religioni a disporre di dignitosi luoghi di culto, la Regione che attraverso l’assurda legge anti-moschee costringe i fedeli musulmani a pregare clandestinamente negli scantinati, a segnare questo clamoroso autogol: riuscire a vendere l’ex chiesina dei frati cappuccini alla comunità musulmana è una nemesi persino difficile da immaginare».

«Capisco lo sconcerto dei miei concittadini - prosegue Gori - . A scandalizzarmi, però, non è tanto che una chiesa cristiana possa ospitare una moschea, quanto le negazione di una storia, l’indifferenza che tratta una chiesa alla stessa stregua di un garage». E Gori promette che assegnerà subito uno spazio alla comunità cristiano-ortodossa rumena, che utilizzava l’ex chiesetta per pregare. Sulla vicenda è intervenuto l’assessore regionale Pietro Foroni. «Quello che è accaduto è grave. La colpa è dell’Asst Papa Giovanni XXIII che ha voluto alienare beni immobili in suo possesso. Mi auguro che Asst revochi il bando». Ma il governatore Attilio Fontana replica: «Regione Lombardia farà valere il diritto di prelazione e il simbolo della cristianità sarà salvaguardato». E assicura: «Ho già contattato padre Valescu, responsabile della comunità ortodossa rumena per rassicurarlo e illustrargli le azioni che Regione metterà in atto perché non perdano il loro luogo di culto».