Caravaggio, nella sala slot un agguato in puro stile di mafia / VIDEO

Novembrini ha ucciso il fratello e la compagna con freddezza

Agguato sala slot (frame video)

Agguato sala slot (frame video)

Caravaggio (Bergamo), 6 aprile 2018 - Il video registrato da una delle telecamere della sala slot di Caravaggio teatro mercoledì pomeriggio del duplice omicidio è implacabile. Si vede l’assassino, Maurizio Novembrini, 43 anni, passato burrascoso, ex sorvegliato speciale, legato come il fratello al clan Madonia, che entra accompagnato dalla sorella Ornella. Sono nel piccolo andito che immette al locale. Maurizio ha con sé la pistola, una 9x21matricola abrasa: è già carica, il colpo in canna. Poi cerca il fratello Carlo, 51 anni, artigiano edile, pure lui un passato da 41 bis. E seduto alle macchinette con la sua compagna, Maria Rosa Fortini, 40 anni, di Crema: la coppia viveva a Sergnano (Cremona) da circa un anno e mezzo.

Tra i due fratelli, che non hanno mai avuto buoni rapporti, nasce una discussione, volano spintoni. La sorella Ornella cerca di calmarli implorandolo di non commettere quello che aveva in mente. All’improvviso Maurizio impugna l’arma è spara un primo colpo addosso al fratello centrandolo all’addome. Poi rivolge l’arma alla compagna Maria Rosa che viene centrata alla testa. Infine, Maurizio torna suoi passi e apre il fuoco di nuovo verso il fratello già cadavere: il classico colpo di grazia. Poi la fuga del killer sulla Panda con la sorella. L’auto, si è saputo, è di un parroco di Rho, che l’assassino aveva conosciuto. Quando aveva bisogno per qualche spostamento andava dal sacerdote per chiederla. E così ha fatto anche mercoledì. In mattinata è andato a Rho con il treno, e poi è tornato in auto. Durante la fuga, per prima cosa Maurizio ha riconsegnato la Panda al sacerdote e poi è tornato a casa, Treviglio, con un treno regionale, dove ad attenderlo c’erano i carabinieri della Compagnia di Treviglio, e quelli della sezione Rilievi del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Bergamo. A coordinare le indagini il pm Dettori. Novembrini è accusato di duplice omicidio aggravato dalla premeditazione.

Lo stile ricorda gli ammazzamenti per mafia. E anche il comportamento dei parenti dei due fratelli, che non hanno mai mostrato dolore, sembra ricordarlo. Da loro gli inquirenti non hanno ottenuto nessuna collaborazione per cercare di ricostruire lo scenario di questo assassinio. Omertà. Anche perché il profilo che le cronache restituiscono di Carlo Novembrini presentano alcune ombre che riaffiorano da un passato difficile, come quello del fratello. Le indagini sono tutt’altro che concluse. Martedì prossimo saranno eseguite le autopsie.