Calcio, Erion ucciso a vent’anni per una stupida lite

Sotto torchio il cugino che avrebbe avuto un diverbio con lui all’interno di un bar e mentre si incamminavano verso casa

I vigili del fuoco sulla sponda del naviglio dove è stato gettato il corpo

I vigili del fuoco sulla sponda del naviglio dove è stato gettato il corpo

Calcio (Bergamo), 18 gennaio 2020 - ll corpo sotto il ponte del naviglio che attraversa il paese. Siamo a Calcio, nella Bassa Bergamasca, ai margini della pianura orientale. A notarlo, ieri mattina intorno alle 7, due operatori ecologici durante il turno di lavoro. Ancora prima, ad attirare la loro attenzione era stata una lunga striscia di sangue, forse un centinaio di metri, sul marciapiede della via principale, via Papa Giovanni XXIII. Tracce che partivano da un portone al civico 129 e che finivano su un muretto del naviglio. La lunga scia di sangue terminava dove è avvenuta la macabra scoperta.

Un giallo in piena regola, con tutti gli elementi per un omicidio. Quel corpo abbandonato appartiene a Erion Morina, 20 anni, origini kosovare, da un paio di anni residente a Calcio, in un modesto appartamento situato a pochi metri dal luogo del ritrovamento. Aveva dei precedenti per droga e furto. Arrivano i carabinieri della compagnia di Treviglio, i militari della Scientifica, il comandante provinciale dell’Arma, colonnello Paolo Storoni. I vigili del fuoco ripescano il cadavere da sotto il ponte. Scattano le indagini. Dopo l’identificazione della vittima, si ricostruiscono le sue ultime ore. Con chi era? Dove? E cosa è successo? Le indagini si indirizzano verso un connazionale, un sospettato, il campo si restringe a un cugino della vittima, pure lui giovanissimo, M.M., poco più che ventenne, che vive con Erion. Viene portato in caserma per essere interrogato dal pm di turno, Silvia Marchina. Un interrogatorio che è andato avanti fino a sera.

Per quello che è stato possibile ricostruire, la notte tra giovedì e ieri, poco dopo le 2, Erion e il cugino avrebbero avuto una discussione molto accesa. Secondo il racconto fornito dagli inquirenti, la lite tra i due era iniziata in un bar, il Peter Pan, a 50 metri dal luogo dell’omicidio, e proseguita in strada. Il cugino vive con Erion nell’appartamento al terzo piano della palazzina che si affaccia sul naviglio. I due, forse in preda ai fumi dell’alcol, a tarda sera iniziano a discutere. Il diverbio prosegue sulla strada verso casa. A un certo punto, secondo la ricostruzione degli investigatori, Erion viene colpito con una bottiglia alla testa e a un fianco. Perde molto sangue, è moribondo. Il suo aggressore lo trascina per diversi metri e lo butta in acqua, nella speranza che sia trascinato dalla corrente del naviglio che arriva fino a Cremona. Ma il livello è basso e il corpo si ferma lì sotto.Il cugino sarebbe poi tornato a casa, a letto, convinto che l’acqua abbia trascinato con sé il cadavere.

Uno scenario che non nella notte non porta ancora a un fermo. I militari vagliano le immagini delle telecamere della zona per cercare dei riscontri ai racconti che hanno fornito alcune persone. Le immagini inoltre potrebbero aver ripreso proprio alcune fasi dell’omicidio. Nel giro di un paio d’ore le attenzioni dei carabinieri si concentrano su una persona in particolare. Poi si saprà essere il cugino della vittima, che viene condotto al comando della compagnia di Treviglio e messo sotto torchio. Il pm dispone l’autopsia sul cadavere, l’esame autoptico serve per far piena luce sulle circostanze in cui è morto il ventenne. Nel frattempo sul luogo del delitto, lungo la via centrale di Calcio, arrivano molti cittadini, sconvolti per l’accaduto. Tra loro anche il sindaco, Elena Comendulli: "Non lo conoscevo, ma sono vicina al dolore della famiglia. Rabbrividisco per quanto è accaduto e se penso che questo ragazzo aveva solo vent’anni".