Calcio, Erion ucciso a vent'anni: arrestato il cugino

Musli Morina era il maggior sospettato per la morte del giovane kosovaro trovato senza vita nelle acque del naviglio

Calcio, rilievi della Scientifica sul luogo teatro dell’omicidio del ventenne kosovaro

Calcio, rilievi della Scientifica sul luogo teatro dell’omicidio del ventenne kosovaro

Calcio (Bergamo), 19 gennaio 2020 -  Svolta nelle indagini sulll’omicidio di Calcio: arrestato il cugino. Era il maggior sospettato ed è stato trattenuto fino alla tarda serata di venerdì nella caserma della Compagnia di Treviglio il cugino di Erion Morina, il 20enne kosovaro, trovato senza vita nelle acque del naviglio, a Calcio, a pochi metri da dove abitava. Musli Morina, anche lui 20 anni, è accusato di omicidio.

Gli inquirenti coordinati dal pm Silvia Marchina, proseguono senza sosta le indagini. Come è stato ucciso Erion? A colpi di bottiglia e poi gettato nell’acqua, oppure con un punteruolo alla schiena, o per annegamento, dopo essere stato colpito? Anche perché a un primo esame esterno del corpo, le ferite non sarebbero profonde. Sarà l’autopsia, in programma tra domani e martedì, a chiarirlo. Sulla dinamica, le immagini delle telecamere comunali sembrano non lasciare dubbi su quanto è accaduto nella notte tra giovedì e venerdì.

Erion Morina abitava a Calcio da alcuni anni: era arrivato nel paese della Bassa, al confine con la provincia di Brescia, quando era ancora minorenne. Aveva qualche precedente per reati contro il patrimonio. Anche il cugino Musli lo aveva raggiunto ben presto e anche lui lavorava come manovale nei cantieri della zona. Abitavano in un appartamento al terzo piano della palazzina di via Papa Giovanni XXIII, proprio di fronte al punto dove è stato trovato il cadavere di Erion. Una casa che assomigliava a un porto di mare, con gente che andava e veniva e che i militari hanno definito in disordine. Tornando a quella sera, i due, secondo la ricostruzione degli inquirenti, vanno al bar Peter Pan, che si trova vicino a dove abitano, a una cinquantina di metri. Pare che abbiano giocato a biliardo, hanno chiacchierato e bevuto.

A questo punto tra i due è successo qualcosa (ignoto per ora il motivo), discutono animatamente, un litigio che non passa inosservato agli avventori del locale. Erion e Musli escono dal bar, è già l’una passata, e il bar deve chiudere. Trascorre un’ora e davanti al civico 129 di via Papa Giovanni XXIII, Erion viene colpito. L’aggressore gli sferra dei fendenti alla spalla e alla nuca, la vittima inizia a sanguinare e cerca di scappare verso casa. Ma cade, forse perde conoscenza, e a questo punto l’aggressore, in preda al panico, si libera del corpo. Lo trascina fino al canale del naviglio cremonese, lo getta nell’acqua convinto che la corrente lo trascini lontano. Invece nel canale ci sono 50 centimetri di acqua e il corpo del ventenne si ferma sotto il ponte, dove la mattina viene recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco. La salma del giovane ora è al Papa Giovanni XXIII di Bergamo in attesa dell’autopsia.