Bossetti: "Sarò in grado di sopportare e di perdonare. Lo farò per i miei figli"

"I figli non si possono abbandonare, anche col pensiero di essere stati tremendamente traditi. Loro non ne hanno colpa e hanno già sofferto e soffrono tuttora, in continuazione, per la mancanza della loro amata figura paterna. Non vogliono e non devono più subire perché non c’entrano assolutamente niente"

Massimo Giuseppe Bossetti Il presunto assassino di Yara Gambirasio, in una foto tratta dal suo profilo Facebook

Massimo Giuseppe Bossetti Il presunto assassino di Yara Gambirasio, in una foto tratta dal suo profilo Facebook

Bergamo, 25 luglio 2015 - «Rifiuto, da parte mia, di poter giudicare mia moglie... come comporterebbe nelle dolorose conseguenze. I nostri amati figli porterebbero con loro l’abbandono totale e io questo non lo permetterò. Sarò in grado di sopportare, di perdonare anche questa mia grandissima sofferenza. Perché i figli non si possono abbandonare, anche col pensiero di essere stati tremendamente traditi. Loro non ne hanno colpa e hanno già sofferto e soffrono tuttora, in continuazione, per la mancanza della loro amata figura paterna. Non vogliono e non devono più subire perché non c’entrano assolutamente niente». È quanto Massimo Bossetti ha scritto e poi consegnato nelle mani dello psichiatra Alessandro Meluzzi, il quale ha incontrato in carcere il presunto killer di Yara Gambirasio il giorno successivo il presunto tentativo di suicidio dell’uomo dello scorso 22 luglio.

Lo scritto è stato letto dallo specialista durante la diretta di "Segreti e delittI" su Canale 5. Ospite in studio anche l’avvocato Claudio Salvagni, difensore del muratore di Mapello, il quale ha spiegato: «Quando mi hanno avvisato del tentativo di suicidio di Massimo Bossetti, sono andato immediatamente in carcere. Quando ho visto che stava bene, vivo e sano, ero contento. Ho cercato di parlare con lui anche a livello amicale, ho cercato di confortarlo. Per lui è una tragedia nella tragedia. Non l’hanno fermato quattro mesi e mezzo di isolamento ma un’unica udienza l’ha messo ko».