Bergamo, l’ordigno era ben carico: caccia ai nemici del prof

Il docente sentito dalla Squadra mobile: "Mai ricevuto minacce"

La Fiat Panda nel parcheggio davanti all’istituto Quarenghi

La Fiat Panda nel parcheggio davanti all’istituto Quarenghi

Bergamo, 8 marzo 2018 - La bomba carta l’aveva “caricata” di esplosivo per essere certi dell’effetto che avrebbe ottenuto. La Fiat Panda (un modello del 2012 a metano) del professore Antonino Impiccichè, parcheggiata proprio davanti all’ingresso dell’istituto tecnico per geometri Quarenghi a Bergamo, è stata sobbalzata in aria, segno della potenza dell’ordigno che era stato piazzato sotto. I resti della bomba sono ora in mano agli uomini della polizia scientifica che li sta analizzando, mentre le indagini sono affidate alla Squadra mobile.

L’insegnante è stato sentito e ha riferito di non aver ricevuto minacce. Saranno visionate anche le immagini delle telecamere della scuola che potrebbero aver ripreso qualcuno. La bidella che lunedì sera era in servizio ha raccontato di aver visto un individuo scappare dopo il boato. Si stanno controllando i registri delle presenze e delle assenze degli studenti, si cerca di capire se qualcuno poteva avere dei motivi personali nei confronti del professore che da anni insegna al Quarenghi costruzioni, progettazione e impianti. Martedì sera il docente non si è fatto vivo, si è preso un giorno di risposo.

Sulla vicenda è intervenuto anche il provveditore agli studi di Bergamo. «L’episodio è grave, certamente, ma io mi sento di tranquillizzare gli studenti. Posso capire il loro stato d’animo, la preoccupazione che provano per quanto è accaduto, ma non ci risulta che sono segnali tali da far pensare - ha sottolineato Patrizia Graziani, dirigente territoriale dell’ufficio scolastico di Bergamo -. Lo scoppio è avvenuto nel parcheggio aperto, vicino a quello riservato a chi frequenta l’istituto Quarenghi. C’è una indagine in corso e siamo certi che la polizia farà gli accertamenti per stabilire le responsabilità e per questo preferisco non approfondire. Comunque la scuola è a disposizione delle forze dell’ordine per collaborare. Abbiamo già potuto apprezzare l’attenzione con cui gli inquirenti hanno proceduto su questa vicenda, non resta che aspettare gli esiti delle indagini». Ha telefonato al professore Impiccichè?. «Su questo argomento non voglio addentrarmi anche per una questione di privacy. Posso solo dire che è un professore di ruolo che da anni lavora con noi».