La ribellione di Bianzano: "Stop al 5G"

Lo stop è arrivato con un’ordinanza firmata dal sindaco Nerella Zenoni: "Il nostro è un atto per tutelare la salute dei cittadini in via preventiva"

La tecnologia 5G (foto di repertorio)

La tecnologia 5G (foto di repertorio)

Bianzano (Bergamo), 25 maggio 2020 - L’amministrazione comunale di Bianzano, al confine fra le valli Cavallina e Seriana, ha deciso di dire no al progetto del 5G, che prevede, entro il 2022, l’installazione di nuovi ripetitori per la telefonia mobile in grado di garantire una connessione ultraveloce a internet: il centro orobico fa parte della lista di 120 piccoli comuni italiani individuati nel maggio del 2018 dall’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) per avviare il progetto del 5G. Lo stop è arrivato con un’ordinanza firmata dal sindaco Nerella Zenoni. "Il nostro - spiega il primo cittadino - è un atto per tutelare la salute dei cittadini in via preventiva, visto che al momento non sappiamo praticamente nulla. In effetti, l’unica cosa nota è che siamo stati scelti per ospitare il 5G e finora da noi non sono stati eseguiti lavori o altro. Nel contempo, però, numerose fonti autorevoli hanno sollevato dubbi sui possibili rischi connessi a quel tipo di tecnologia. Perciò abbiamo ritenuto di compiere questo passo". A sostegno della decisione il Comune cita diversi documenti, tra cui quello pubblicato nel 2019 dal Comitato scientifico sui rischi sanitari ambientali ed emergenti dell’Unione Europea.