BergamoSex mette la mascherina, il resto è un copione già scritto

Controlli e rigore tra i palchi, meno nei privé. Niente numeri da “tutto esaurito”: il virus frena la fiera dell’hard

Bergamosex

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Bergamo, 30 agosto 2020 - Prima di indicarci la strada da seguire, Google Maps ci avverte che il posto verso il quale siamo diretti è chiuso. Sappiamo, invece, che la discoteca Bolgia di Osio Sopra, provincia di Bergamo, è aperta quando, intorno alle 19, cerchiamo di capire quale sia il tragitto più breve per raggiungerla da Milano. Per una volta il web non è aggiornato, è rimasto al divieto di ballo imposto dal Governo a tutte le discoteche per timore di contagi da Coronavirus, divieto che ha provocato la chiusura dei locali. Manco alla Bolgia si balla. Ma al suo interno si tiene la tre giorni del BergamoSex.

La «festa erotica più divertente dell’anno» è iniziata venerdì: soltanto poche ore prima e soltanto 20 chilometri più in là, per l’esattezza nei Comuni di Alzano Lombardo e di Nembro, era iniziata la distribuzione dei banchi per il nuovo anno scolastico, quelli con le ruote, ideati dalla pandemia. Sul sito internet dell’evento si assicura che la tre giorni avverrà nel rispetto delle norme anticontagio. Il biglietto col quale entriamo, venerdì sera, ha nome e cognome ed è stato acquistato su internet, dove abbiamo dovuto lasciare un numero di telefono. All’ingresso ci misurano la temperatura con un termoscanner. Nessuno, però, verifica che chi sta entrando sia la stessa persona che ha acquistato il biglietto, nessuno chiede conferma del numero di telefono, strumento che potrebbe servire per contattarci nel caso si scopra la presenza di qualche positivo. 

Non c’è il pienone. Siamo nell’ordine delle centinaia di persone. Per lo più uomini, ma non manca qualche coppia. Per lo più giovani, le chiome canute si contano sulle dita di una mano. Perché esserci nonostante il Covid? «Sappiamo di non essere coerenti, ma la curiosità è stata più forte di tutto» dicono Davide, Daniele e Gabriele, tre 18enni di Brescia. «A dire il vero, un evento così in un momento come questo non si doveva organizzare – ammette Catia, 34 anni, bergamasca –. Ma la mia compagna (Alice, che le sta a fianco ndr) oggi compie gli anni e come regalo mi ha chiesto una serata un po’ particolare...». «Sono qui per divertirmi con mia moglie, in giro non c’è niente da fare, non mi rompa i c...» ci dice un vicentino sulla cinquantina tenendosi stretta la compagna.

All’interno della discoteca il livello di attenzione è alto: più cartelli ricordano l’obbligo di indossare la mascherina, le panche per il pubblico sono scandite da adesivi che segnalano dove ci si può sedere e dove no (come sui mezzi pubblici) e bollini verdi sono stati appiccicati sul pavimento per distanziare la coda per il bar. Gli addetti alla security controllano che i corridoi di passaggio siano sempre liberi, che tutti abbiano la mascherina e intervengono quando si creano piccoli capannelli di persone. Capita ammoniscano un ragazzo perché abbraccia la pornoattrice con la quale è in posa per una foto. Foto e platea rigorosamente contactless. Tutt’altra storia, però, sui tre palchi dove avvengono le esibizioni: sull’unico al coperto si susseguono per lo più esibizioni singole, ma quando entrano in gioco anche i pornoattori, nessuna distanza, allora il contatto torna ad essere la regola. Sul palco esterno riservato al sadomaso i contatti si fanno arditi. Il pensiero corre alle migliaia di attori teatrali da mesi costretti a recitare tenendo, pure sul palco, un metro di distanza l’uno dall’altro: li salva la capacità di stimolare la fantasia del pubblico più degli spettacoli, ripetitivi fino alla noia, del BergamoSex. 

Il contatto torna norma anche nei privé, basta trovare la ragazza giusta tra quelle che si aggirano sotto i palchi. Durante la serata due ragazze sulle tre con le quali abbiamo parlato ci hanno fatto sapere che il contatto coi clienti sarebbe vietato ma, una volta dentro il privé, basta stare accorti e fare attenzione che non entrino addetti alla security. «Certo che ho fatto il tampone, altrimenti non potrei essere qui» risponde, a domanda, una delle due ragazze. «Paura del Covid? No – ribatte –, basta non andare coi vecchi».