Bergamo, stazione presidiata dagli agenti, ma l’Sos sicurezza continua

Piovono proteste dopo l’aggressione subìta sabato da un cittadino che è stato rincorso per diversi minuti da un immigrato

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Gli sforzi delle forze dell’ordine sono innegabili, ma la situazione alla stazione ferroviaria di Bergamo resta sempre difficile per quanto riguarda la sicurezza. L’aggressione subìta sabato da un cittadino, che è stato rincorso per diversi minuti da un immigrato nordafricano che gli chiedeva soldi e alla fine, al diniego dell’uomo, gli ha sputato addosso, e quella avvenuta qualche settimana fa ai danni del consigliere regionale della Lega Alex Galizzi, spintonato da un gruppo di extracomunitari perché voleva filmare la situazione di degrado, sono gli ultimi episodi che sono saliti alla ribalta delle cronache. La situazione è sicuramente migliorata rispetto a qualche tempo fa, ma la stazione e le vie limitrofe - Novelli, Paglia, Bonomelli, Quarenghi, Maglio del Lotto, Mozart, Don Bosco, Furietti,, Luzzatti, piazzale Marconi e Malpensata - rimangono tutt’ora una ferita aperta per Bergamo. Ne sono convinti i numerosi cittadini che ogni giorno si trovano a transitare, costretti a fare slalom tra balordi, ubriachi e spacciatori. Dietro la promessa dell’anonimato, molto negozianti raccontano l’odissea che sono costretti a vivere quotidianamente. "Premetto che le forze dell’ordine stanno facendo il possibile per garantire la nostra sicurezza - sottolinea un commerciante -. Ma quanto si sta facendo non è sufficiente. Qui siamo alle prese quotidianamente con gentaglia che non ha nulla da perdere ed è disposta a tutto. Nell’area antistante l’accesso alla stazione, l’arredo permette il soggiornare di bande di criminali che monopolizza il controllo, attraverso vedette, e che sono dedite ad attività di spaccio e a furti". Un altro commerciante della zona punta il dito contro la videosorveglianza: "Nonostante sia stata ampliata ci sono spazi monitorati troppo a distanza o per niente. E andrebbero effettuati anche dei presidi all’arrivo della Teb e dei pullman".Michele Andreucci